BlackBerry lancia il suo nuovo flagship: il KEY2. Uno smartphone che non stupisce con effetti speciali e accontenta quella clientela nostalgica ancora affezionata ai tempi d’oro pre-Android/iOS.
Voglio essere sincero il più possibile, questo è uno smartphone indirizzato a coloro che a tutti i costi desiderano un dispositivo con tastiera fisica. Tutta la questione della sicurezza, della produttività e del business, è molto meno marcata di quanto si possa credere. Non c’è poi un punto a favore concreto che fa preferire questo device rispetto alla concorrenza.
Questa piccola premessa non è per dire che sia uno smartphone da buttare via, anzi, a mio parere va visto e considerato secondo canoni diversi rispetto ai soliti. Su KEY2 non si deve andare a ricercare, ad esempio, un display dalla resa superlativa, una fotocamera incredibile o performance stratosferiche del System-on-Chip.
COSTRUZIONE, MATERIALI E DISPLAY
Nell’analisi di uno smartphone mi piace partire dall’esterno e se nell’introduzione sono stato molto critico, bilancio subito tutto e vi dico che mi è piaciuto davvero tanto nella costruzione. Il frame in alluminio, sul quale sono montate le varie parti del device, da al Key 2 una buona sensazione di compattezza e solidità. Nella parte posteriore, oltre ad esserci la doppia fotocamera, troviamo una finitura in plastica abbastanza particolare; alla vista può sembrare ruvida, in realtà è una superficie gommata che da al telefono un ottimo grip; non mi è mai scivolato dalle mani.
Sul lato destro oltre al bilanciere del volume e al tasto power con rifinitura zigrinata, vi è un tasto “comodità” che può di essere modificato per lanciare un’applicazione, Google assistant o qualsiasi altra funzione rapida. Sul lato sinistro vi è lo slot sim con alloggio per nano sim e combo nano sim/micro-sd. Nella parte superiore trova posto il jack audio 3.5 e in quello inferiore il microfono, lo speaker mono e la porta usb di tipo c con tecnologia USB 3.0, quindi con supporto a quickcharge 3.0 e OTG con uscita audio e video.
Nella parte frontale ovviamente la prima cosa che balza agli occhi è la tastiera fisica, con tanto di lettore d’impronte digitali nella barra spaziatrice. È abbastanza preciso anche se, a causa delle dimensioni ridotte, qualche volta dovremmo poggiare il dito più volte per una lettura positiva.
Per far spazio alla tastiera e mantenere dimensioni compatte, si è dovuto ricorrere all’utilizzo di un display di diagonale 4.5. Questo va controcorrente rispetto al trend del 2018, sia per proporzioni di 3:2 sia per dimensioni. Il pannello è un ottimo IPS con buoni angoli di visione e colori. I primi giorni di utilizzo mi sembrava che il pannello fosse poco luminoso, ma questa problematica era dovuta semplicemente al fatto che il sensore di luminosità è molto pigro e conservativo. Infatti, in regolazione manuale, il display raggiunge 548 nits di picco che permettono una buona lettura anche sotto la luce del sole.
La barra di navigazione con tasti soft touch retroilluminati è posta tra il display e la tastiera.
HARDWARE, BATTERIA E CONNETTIVITA'
Lo smartphone viene venduto in un unico taglio di memoria: 64GB interni e 6GB di RAM. Purtroppo la prima è solamente una eMMC, tecnologia un po’ più lenta rispetto alle UFS 2.1 utilizzate nei top di gamma come OnePlus 6 e Samsung Galaxy S9 (giusto per citarne due noti).
Il KEY2 utilizza lo Snapdragon 660, un SoC Qualcomm octa-core di fascia alta che abbiamo visto in diversi dispositivi come il Nokia 7 Plus o il nuovissimo Xiaomi Mi A2. Oltre ad essere un 30% più performante del vecchio 625, supporta il Bluetooth 5.0 e il modem x12. Il modem in questione supporta le LTE-A (Advanced) con velocità di download fino a 600mbps e 150 di upload.
Il processore octa-core utilizza quattro core ad alte prestazioni per le task più esigenti e quattro più conservativi, questo consente di avere allo stesso tempo un'ottima reattività dello smartphone quando serve e ottima autonomia . L’abbinamento di una batteria da 3500mAh e un display di dimensioni ridotte permette un uso moderato del Key 2 fino a un giorno e mezzo, con un uso un po’ più stressante arriveremo comunque a fine serata.
La durata della ricarica è di circa un ora e mezza grazie alla presenza del Quick Charge 3.0.
FOTOCAMERE
Nonostante non sia mai stato presentato come un cameraphone mi sarei aspettato qualcosa di più. In particolare per quanto riguarda la fotocamera anteriore, soprattutto considerando il prezzo da top di gamma. Posteriormente ci sono due sensori d'immagine da 12MP: il primario ha lenti con apertura f/1.8 e il secondario f/2.8, quest'ultimo abbinato alla lente 'tele' è usato per ricreare l'apprezzato effetto bokeh e per scatti con zoom ottico 2x. Anteriormente il sensore d'immagine è da 8MP.
Partiamo dai moduli principali: le foto risultano di buona qualità in condizioni di illuminazione ambientale ottimali. Certo, non dobbiamo ricercare le prestazioni tipiche di un top di gamma di pari fascia di prezzo, tuttavia gli scatti prodotti sono pienamente sufficienti per un utilizzo prettamente social.
Buone anche le foto con effetto bokeh; i sensori di BlackBerry Key 2 riescono ad individuare i contorni del soggetto con una precisione abbastanza elevata, davvero inaspettata se paragonata alle performance generali del comparto. La presenza di una buone fonte di illuminazione naturale vi permetterà di utilizzare il secondo sensore per effettuare scatti con zoom 2X; in caso contrario questo avverrà tramite lo zoom digitale della fotocamera principale. Soddisfacenti anche le macro e le foto panoramiche.
BlackBerry Key 2, invece, non riesce a convincere negli scatti in notturna, per i quali risulta pienamente insoddisfacente: certo, non è impossibile riuscire ad ottenere uno scatto anche appena utilizzabile. Nella maggior parte dei casi si tratterà di rare eccezioni positive, che comunque non possono certo rendere consigliabile l'utilizzo dello smartphone in questo ambito.
Altro aspetto critico del comparto fotografico è dato dalla fotocamera anteriore. Trattandosi di un'unità a fuoco fisso è impossibile modificare il punto di messa a fuoco e questo si traduce in una pessima notizia per gli amanti dei selfie. Il soggetto, infatti, tende a non essere mai perfettamente nitido, mentre questo avviene per lo sfondo; gli scatti proposti qui di seguito possono darvi un'idea migliore della problematica descritta.
Chiudiamo il comparto foto menzionando i video. La principale modalità di registrazione è quella a 1080p a 30 fps; si tratta di quella in grado di offrire la qualità più elevata e di non rinunciare alla stabilizzazione elettronica, mentre ci si potrà spingere sui 60 fps - sempre FullHD - o addirittura in 4K a 30 fps se si sceglie di non affidarsi all'EIS.
Purtroppo, qualunque sia la vostra scelta, il risultato prodotto non sarà soddisfacente. La stabilizzazione elettronica non riesce a fare bene il suo lavoro e i video risultano sempre poco nitidi, con colori sfalsati e - in alcune occasioni - persino bruciati. Il passaggio ai 4K permette di attenuare i problemi di nitidezza ma non stravolge le carte in tavola.
Per dovere di cronaca ho voluto testare anche qualche versione della fotocamera Gcam per provare a migliorare la situazione: purtroppo nessuna versione ha funzionato. Probabilmente l’implementazione delle camera2api non è stata effettuata a dovere dal produttore.
TASTIERA FISICA
Punto cruciale del KEY2 è sicuramente la presenza della tastiera fisica. Interamente costruita in plastica, il feedback alla pressione dei tasti è molto soddisfacente. Su ogni singolo tasto sono stampate le lettere o il simbolo corrispondente, in colorazione bianca in contrasto con il nero di fondo. Questo aiuta a vedere bene i tasti sotto ogni condizione di luce, anche grazie alla presenza di una retroilluminazione bianca.
La superficie è touch: si possono effettuare degli scroll per muoversi nelle applicazioni oppure per scrivere facendo uno swipe sui tasti. Così si va però a togliere la principale motivazione d’uso di una tastiera del genere, cioè la possibilità di premere fisicamente un tasto. Questa funzione è ben lontana dall’essere perfetta: se tramite lo swipe si riesce comunque lentamente a scrivere, lo scroll tramite gestures è inaffidabile e anzi, sarà frustrante per la maggior parte del tempo poiché non riesce quasi mai a prendere correttamente il nostro input.
Sono presenti delle scorciatoie rapide, premendo il tasto “Speed” e contemporaneamente una lettera si può lanciare un’applicazione a nostra scelta o eseguire un’azione rapida come la chiamata a un contatto preferito.
Tutte queste funzionalità però non si traducono in un uso ottimale durante la scrittura. La prima criticità è quasi sicuramente un parere personale, ma è comunque qualcosa che voglio segnalare in quanto più volte mi ha dato problemi. Mi sono abituato a scrivere con tasti fisici nel giro di una settimana, ma ciò a cui è davvero difficile abituarsi e l’assenza in prima battuta di simboli come il punto e la virgola. Possiamo inserire comunque il punto con un doppio tap sullo spazio ma inseriremo anche uno spazio e questo risulta scomodissimo ogni volta che scriviamo una mail, perché dobbiamo sempre tornare indietro a cancellarlo. Questi tasti si sarebbero potuti mettere al posto della dettatura vocale e del simbolo della valuta, tasti che mai ho utilizzato. O comunque si poteva usare un layout più simile a quello presente nelle tastiere a schermo.
La seconda problematica è causata dalle gestures. Ad esempio quando iniziamo a scrivere alcune lettere possiamo inserire rapidamente la parola suggerita con uno swipe sulla tastiera verso l’alto. Sulla carta può sembrare comodo, ma nella realtà si traduce in un utilizzo disastroso: molto spesso capita che rilevi uno swipe improprio e via di inserimento a caso di parole non volute.
SOFTWARE, PRODUTTIVITA' E SICUREZZA
Il KEY2 monta una versione di Android 8.1.0 ed è quasi stock, con qualche personalizzazione. L’avere un sistema operativo così pulito permette allo smartphone stesso di essere sempre molto reattivo, veloce e senza alcun impuntamento: la fluidità del simil-stock rende sempre una buona piacevolezza d’uso.
Blackberry ha inserito in questo device numerose applicazioni “dedicate alla produttività e alla sicurezza”:
- Attività: un semplice gestore di cose da fare come Ticktick e Todoist, con l’unica differenza che non vi è una controparte desktop e non si può sincronizzare con alcun account;
- Calendario: app clone del calendario Google;
- BBM: app di messaggistica ormai in disuso (nessun contatto nella mia rubrica è iscritto);
- Centro assistenza: per inviare feedback all’azienda e per eseguire una diagnostica dell’hardware;
- Centro per il risparmio batteria: app con qualche consiglio e collegamento rapido per appunto risparmiare un po’ di batteria;
- Notable e note: due gestori di note;
- Locker: per bloccare l’accesso ad alcune applicazioni a nostra scelta tramite impronta digitale e nascondere foto e video;
- Password Keeper: un gestore di password a completamento di campo automatico;
- Preview: tutorial su come usare alcune funzionalità del telefono.
Ho lasciato al di fuori di questa lista quelle che ritengo le 3 migliori: la prima è HUB, un’applicazione che permette di avere sotto controllo tutte le notifiche di social, mail, sms, chiamate e quant’altro riunificate sotto un unico elenco. Privacy Shade è un app che va a creare un overlay su schermo oscurandolo interamente ad esclusione di una piccola barra orizzontatale. Questa, spostandola tramite scorrimento su schermo, ci permette di leggere i nostri documenti riga per riga senza che le persone intorno a noi possano vedere nulla. Redactor è anch’essa un app che crea un overlay su schermo e consente di disegnare delle bande nere prima di fare uno screen, comodo per censurare un nome in uno screen social o i dati sensibili in un documento.
Queste a parer mio sono le uniche app del KEY2 degne di un minimo di nota e che possono risultare utili in determinati contesti. L’enfatizzazione di questo smartphone come dedito alla produttività è solo una mossa di marketing in ricordo dei bei vecchi tempi e di uno status symbol del marchio. Tante delle funzioni presenti sono già integrate nei servizi Google, senza considerare il fatto che questi sono sempre sincronizzati con il nostro account.
La ciliegina sulla torta l’ho trovata nella “Scheda produttività”: sul lato del display vi è una piccola barra e tirandola si apriranno appunto delle schede con un sunto delle varie notifiche sul nostro device. Il problema è che quando non è presente alcuna notifica, il sistema riempie lo schermo fornendoci delle immagini super colorate e cartunesche con una frase simpatica per dirci che non c’è nessun messaggio. Questo va contro tutte le regole che definiscono un’interfaccia comoda. Per assurdo quando vi è una notifica lo schermo appare più pulito senza alcun colore.
Un’interfaccia super colorata con immagini che riempiono lo schermo attira l’attenzione, e stimolare visivamente l’utente per dirgli che non vi è nulla da controllare è semplicemente illogico, anti-produttivo e anti-funzionale.
Sul KEY2 è presente DTEK: un app di “diagnostica” che scansiona il nostro device per verificare la presenza o meno di criticità. In realtà non c’è nessuna funzione aggiuntiva rispetto a quelle di Android stock. Tra le verifiche di sicurezza sono presenti le voci:
- Blocco schermo: Hai impostato un blocco schermo efficace che richiede un pin;
- Hardware dispositivo: Stai utilizzando un dispositivo BlackBerry;
- Opzioni sviluppatore: Non hai attivato le opzioni sviluppatore;
- Sistema operativo: Sul dispositivo è in esecuzione Android, un sistema appositamente concepito per il dispositivo Blackberry.
Queste erano quattro voci a caso presenti nella lista, ma come avrete capito sono cose banalissime presenti in qualsiasi dispositivo Android, anzi, alcune sembrano aggiunte giusto per far numero, come ad esempio le voci “Hardware dispositivo” e “Sistema operativo” che ci confermano che abbiamo un telefono BlackBerry con Android.
La parte utile di questa applicazione è quella riguardante la gestione dei permessi. Oltre a poter selezionare quali permessi attivare su un’app, DTEK monitora continuamente il sistema e ci fornisce grafici sulle applicazioni che hanno avuto accesso ad un determinato permesso e soprattutto ci permette di ricevere una notifica ogni qual volta un app utilizza il microfono, il GPS o qualsiasi altro autorizzazione da noi selezionata.
Questo device come abbiamo visto gira su un cuore Android Oreo 8.1, ma le patch di sicurezza sono ferme al 5 maggio. Se si vuole costruire un telefono basando come suo punto di forza la privacy e la sicurezza, non lo si può abbandonare così per 3 mesi. Pare che alcuni utenti abbiano già ricevuto quelle di luglio ma gli aggiornamenti dovrebbero essere costanti e tempestivi per tutti.
Conclusioni e prezzi
Il Blackberry KEY2 è attualmente in preordine su Amazon al costo di 649 euro per l’unica versione disponibile da 64 GB. Il prezzo è a mio avviso un po' alto, sia per le varie problematiche emerse che per i vari concorrenti disponibili sul mercato giunti prima e adesso più economici o equivalenti. Per fare una comparazione veloce il Nokia 7 plus viene venduto a 300 euro circa, metà del prezzo di listino del KEY2. Con questo condivide lo stesso hardware ma con fotocamera e schermo nettamente superiori.
Se fate parte di un’utenza che desidera a tutti i costi la tastiera fisica questa è la miglior scelta disponibile. Nonostante i vari compromessi da mettere in conto è un device abbastanza concreto, fluido grazie allo Snapdragon 660 e con una buona batteria. Bisogna solo però far parte di quella fascia di clientela molto precisa che riesce ad apprezzare le sue funzionalità.
PRO E CONTRO
Blackberry Key2
Compara(aggiornamento del 01 agosto 2018, ore 10:46)
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Sorgente articolo: HDblog.it https://goo.gl/Mn1K8q
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