Come da programma, si è tenuta quest’oggi l’inaugurazione del secondo Mi Store in Italia, situato sempre a Milano, questa volta nel centro commerciale Metropoli, a Novate Milanese.
L’evento, complice anche il periodo più vacanziero, non ha avuto proprio la stessa eco del primo, ma sulla pagina Facebook ufficiale potete già trovare numerose foto dell’evento. Questa volta non abbiamo potuto presenziare personalmente, ma se qualcuno di voi ci fosse stato lo invitiamo a condividere la sua esperienza nei commenti.
Non pensiamo che Xiaomi si fermerà qui, ed infatti crediamo davvero che la prossima metà del colosso cinese possa essere dalle parti di Roma, soltanto non chiedeteci quando perché al momento non lo sappiamo. Ovviamente tutti vorremmo un Mi Store dietro casa, ma per quello ci vorrà ancora più tempo, e speranza.
Dieci cose che (forse) non sai su Xiaomi! - [ad_1]
Nelle prossime righe siamo ben lieti di rivelarvi dieci cose che (forse) non sai di Xiaomi, un brand che da poco tempo è presente in via ufficiale anche qui in Italia grazie alla presenza di un flagship store aperto a Milano.
Xiaomi è sinonimo di qualità e attenzione al consumatore, e molti di voi conosceranno questa azienda cinese per l’altissimo rapporto qualità/prezzo dei suoi smartphone, ma Xiaomi è molto di più. Ecco perché abbiamo raccolto dieci cose che (forse) non sai di Xiaomi, così da potervi regalare qualche piccola curiosità in più su uno dei brand che più faranno parlare di sé in questo 2018!
Il nome Xiaomi
Il nome è composto da due sostantivi: Xiao significa piccolo, carino, giovane; Mi invece stava per la MIUI, uno dei fork di Android a cui l’azienda lavorava inizialmente (e tutt’ora, NdR). Insieme formano una nuova parola, che in inglese sta per ‘millet’, un tipo di cereale utilizzato tantissimo in Cina.
La parola Mi sta anche per Mission Impossible: Xiaomi nasce infatti come azienda startup con tantissimi problemi da superare, ecco perché sembrava quasi fosse una “missione impossibile”. Basta guardare a dove si è arrivati oggi per comprendere come la volontà e la bravura del team dirigenziale Xiaomi siano stati premiati.
La Apple d’Oriente
Applee Xiaomi hanno molto in comune, a cominciare dalla filosofia che permea i propri prodotti: eleganza, semplicità, minimalismo sono le parole chiave che vengono riprese da entrambi i brand. Non lo nascondiamo: Xiaomi si è ispirata molto a Apple nei suoi primi anni di gestazione (e tutt’ora, NdR) anche riprendendo il design dei suoi prodotti più iconici, come MacBooke iPhone, ma non solo.
Gli store fisici Xiaomi, di cui uno ha da poco aperto anche qui in Italia, non si differenziano molto dagli store Apple: i colori, la disposizione dei prodotti e persino il design interno ricordano in tutto e per tutto quelli dell’azienda di Cupertino. Inoltre in Cina e in India c’è un fervore mediatico che aleggia intorno al brand ogni volta che viene annunciato un nuovo prodotto, simile all’agitazione che provoca negli Stati Uniti l’annuncio di un nuovo prodotto a marchio Apple.
Mitu, la mascotte
Mitu è un piccolo coniglio bianco che indossa l’Ushanka, un copricapo caratteristico che venne indossato da Lei Feng, un soldato dell’Esercito di Liberazione Popolare e figura quasi mitologica del Comunismo in Cina. Il coniglio Mitu riprende anche altri elementi legati a Lei Feng, come ad esempio la stella rossa che campeggia al centro del suo cappello o il fazzolettone rosso avvolto intorno al collo: tutti simboli legati al comunismo.
Guinness World Record
Tra le dieci cose che (forse) non sai su Xiaomi, c’è da dire che di record ne ha collezionato molti per la vendita di smartphone, sia in patria che fuori dai confini nazionali. Nel 2014 sono state vendute 15.000 unità dell’allora annunciato Xiaomi Mi 3 in appena due secondi, stabilendo un record mondiale. L’azienda però ha superato tutti riuscendo a vendere 2.1 milioni di smartphone in un solo giorno nel 2015, sbaragliando tutti i record precedenti.
Durante il lancio ufficiale in India, quindi in un mercato completamente nuovo, Xiaomi è riuscita a vendere 1 milione di dispositivi in appena due giorni: per renderci conto della portata di questi numeri e del loro significata basta pensare che OnePlus 6, con il suo successo stratosferico di cui si è vantata anche sui social media, ha venduto “appena” un milione di smartphone in un mese!
Quartier Generale Internazionale
La sede internazionale delle operazioni del brand Xiaomi è attualmente localizzata presso Singapore. Il perché di questa scelta? Singapore è un mercato complesso e sofisticato, attento alle ultime tendenze e che racchiude al suo interno una multiculturalità senza eguali: insomma, tutto l’occorrente per sostenere anche a livello internazionale il successo del brand Xiaomi.
Non solo smartphones
Molti in Italia conoscono Xiaomi per i suoi smartphone, ma Xiaomi non è solo questo. L’azienda possiede oltre 210 sussidiarie, alcune create ad-hoc ed altre acquisite nel tempo, che producono tantissimi altri prodotti: si va dai cuscini ai purificatori d’aria, ai monopattini elettrici alle penne con inchiostro giapponese. Non solo quindi oggetti smart come smartphones, tablet e PC, ma prodotti che milioni di persone utilizzano quotidianamente, come ad esempio l’ottimo spazzolino elettrico targato Xiaomi!
La regola del 5%
In passato il CEO dell’azienda, Lei Jun, ha sempre dichiarato che l’azienda riesce a vendere prodotti a prezzi così bassi perché spesso i margini non superano l’1-2%. In occasione del lancio dello store di Milano il CEO ha tenuto a precisare che l’azienda da oggi si impegna a non superare la soglia del 5% di ricavo sui propri prodotti, consolidando così la strategia messa in atto da Xiaomi: vendere in grossi volumi così da poter guadagnare con un piccolo margine, ed al contempo mantenere alta la qualità dei suoi prodotti.
Dirigenza oculata
Sempre il CEO della compagnia cinese si è distinto per non aver mai percepito bonus, almeno fino ad oggi: in occasione dell’IPO dell’azienda, che verrà quotata in borsa a Hong Kong, Lei Jun ha infatti ricevuto in “omaggio” ben 1.5 miliardi di dollari in azioni dell’azienda. Un bel gruzzoletto per chi, per anni, non ha mai ricevuto nulla dall’azienda se non il proprio stipendio.
Personalità illustri
La capacità di attirare talenti da tutto il mondo di Xiaomi è ineguagliabile: nata dalla visione di ex Executive di Google come Hong Feng, l’attuale Presidente, e Lin-Bin, Vicepresidente Senior, si è evoluta da piccola startup nata con una “mission impossible” ed è diventata una multinazionale solida. Persino Hugo Barra, un altro ex-Google, ha abbracciato per qualche anno la causa dell’azienda, diventando il volto della divisione internazionale.
Messaggi nascosti nel logo
Una curiosità che sa di “Stranger Things”, anche perché è sotto l’occhio di tutti ma molti (soprattutto noi occidentali, NdR) non ce ne accorgiamo. Sembra infatti che all’interno del logo di Xiaomi si nasconda un messaggio nascosto, o meglio, un simbolo nascosto. Ruotando il logo infatti i segni che si vengono a formare sembrano 心, simbolo che sta ad indicare “cuore” in lingua cinese. Un messaggio subliminale per indicare che i prodotti Xiaomi sono fatti con il cuore? Chi può dirlo! Sta di fatto che, così come per il nome, anche nel logo dell’azienda nulla sembra essere lasciato al caso!
Termina così il nostro articolo su dieci cose che (forse) non sai su Xiaomi: noi speriamo che le curiosità vi siano piaciute, ma come sempre vi invitiamo ad essere partecipi della discussione utilizzando i nostri canali social e il box dei commenti qui sotto. Ci sono delle curiosità su Xiaomi di cui siete a conoscenza ma che non vedete scritte tra queste righe? Volete raccontarci un aneddoto su Xiaomi che ha voi per protagonisti? Fateci sapere tutto nei commenti qui in basso!
Xiaomi: sono buoni e affidabili?Non vi fidate di un brand Cinese e volete capire se acquistare uno Xiaomi è un buon affare? Facciamo chiarezza sui principali aspetti.
Samsung rimborsa fino a 500 Euro con l'acquisto di un TV 2018 - [ad_1]
Samsung ha dato il via alla promozione "Estate Esclusiva", valida fino al 15 luglio 2018. L'operazione permette di ottenere un rimborso di 300 o 500 Euro per l’acquisto di un TV tra quelli oggetto dell'iniziativa. I prodotti in promozione sono i seguenti modelli appartenenti alla gamma 2018:
Per ottenere il rimborso è necessario registrarsi sul sito Samsungentro il 29 luglio. Il regolamento completo è disponibile a questo indirizzo. I punti vendita aderenti sono tutti quelli che espongono il materiale informativo e i seguenti rivenditori online:
Una delle peculiarità degli ultimi top di gamma presentati da Samsung è lo schermo con i bordi laterali curvi, i quali integrano particolari funzionalità dedicate attraverso lo swipe sugli stessi bordi curvi. La novità che vi riportiamo oggi è la possibilità di implementare in modo molto semplice queste funzionalità su qualsiasi device Android anche senza display curvo.
Questo è possibile grazie al lavoro svolto dal Senior Member di XDA alticode, il quale, basandosi sul fatto che le feature di Samsung non prevedono necessariamente un display curvo per funzionare, ha realizzato un porting di molte delle funzionalità “Edge” dedicato a qualsiasi smartphone Android.
Il porting è disponibile sotto forma di un’unica app e replica varie funzioni implementate per i display curvi di Samsung, effettuando uno swipe sul bordo dello schermo:
Accesso alle app usate frequentemente
Accesso ai contatti favoriti
Strumenti vari come torcia, attivazione/disattivazione del Wi-Fi, Bluetooth, modalità aereo, dati mobili
Replica dei tasti di navigazione
Accesso al calendario
Esecuzione di screenshot
Accesso al file explorer
L’app permette anche la personalizzazione estetica del pannello, oltre alla possibilità di disattivarlo/attivarlo mediante uno swipe. Essa è disponibile gratuitamente al download sul Play Store, per il quale vi lasciamo il relativo badge qui sotto. Fateci sapere le vostre impressioni nel caso decidiate di provarla.
Smartphone 100 euro: i migliori da comprare - [ad_1]
I consigli per acquistare smartphone a massimo 100€ è ciò che molti utenti ci chiedono ogni giorno. Non è facile sceglierli, soprattutto in questo range, ma gli smartphone cellulare riportati di seguito sono scegli con cura e rappresentano i migliori smartphone 100€ del momento. Prima di lasciarvi alla nostra selezione, però, è bene avere una idea chiara di cosa può offrire un dispositivo del genere e cosa bisogna aspettarsi.
Smartphone 100€: cosa possono offrire?
Naturalmente per una cifra simile non potete pretendere di avere uno smartphone con ottima fotocamera, molta RAM o memoria interna, processore super potente, schermo super definito e tanto altro. Bisogna scendere a compromessi. Tuttavia, esistono ottimi compromessi ed il risparmio è garantito soprattutto se acquistate da store online come Amazonoppure da siti cinesi affidabili.
Nonostante ciò, scegliere i migliori smartphone a massimo 100€ è molto più semplice rispetto alla scelta di dispositivi di fascia alta o top di gamma, questo perché – visto il prezzo – ci sono dei limiti ovvi che vengono offerti e dunque ci sono più vincoli che ne filtrano la scelta. Ecco alcune caratteristiche da tenere in considerazione in uno smartphone di fascia bassa:
Display: dipende molto dalla vostra mano e esigenze. Esistono dispositivi con schermi da 5 pollici che sono molto più maneggevoli rispetto a quelli da oltre 5”, tuttavia gli smartphone con display maggiore hanno spesso anche una batteria più capiente. Solitamente la tecnologia offerta è quella LCD IPS e riescono ad offrire una decente resa visiva, anche se alcuni modelli potrebbero darvi qualche problema sotto la luce del sole e avere uno sfasamento dei colori. Sceglieremo poi solo smartphone da 100 euro con almeno il sensore di luminosità, utile per modificare automaticamente la luce necessaria al display per una corretta lettura.
Batteria: si possono fare grandi affari anche in questa fascia di prezzo. La batteria, la cui capacità è espressa in mAh (milliamperora), è solitamente più grande su smartphone dalle dimensioni più generose. Tuttavia non sempre una batteria maggiore equivale a maggiore autonomia: bisogna considerare anche quanto sia energivoro il processore e il display. Ma a questo ci penseremo noi, mostrandovi i migliori smartphone a 100 euro con un’ottima batteria per quello che offre il mercato in questo settore.
Processore e RAM: avere più RAM significa avere la possibilità di eseguire più applicazioni in background senza che il dispositivo rallenti vistosamente, il processore è invece il cuore di uno smartphone e solitamente più è potente (la potenza è espressa in Hz) più il dispositivo è celere nel compiere le operazioni. Processori molto potenti, però, consumano a volte anche più batteria.
Fotocamera: non aspettatevi miracoli (a parte alcuni dispositivi che fanno eccezione) perché generalmente la qualità è accettabile e discreta. Spesso la principale offre anche scatti decenti mentre la frontale, per i selfie, lascia un po’ a desiderare.
Memoria interna e MicroSD: molti credono che acquistare uno smartphone con poca memoria interna non sia un problema perché possono trasferire tutto su microSD. Non è affatto vero: le app restano (soprattutto le principali) installate sulla memoria interna e non sono trasferibili. Sulla microSD dovete e potete trasferire solo immagini, video, musica, documenti e contenuti del genere. Anche acquistare una microSD richiede un’accurata selezione ma per questo argomento vi rimandiamo alla nostra guida dedicata.
Dual SIM e 4G: fortunatamente in questa fascia di prezzo troviamo smartphone sotto i 100€ che riescono ad offrire anche il supporto al Dual SIM e alle reti 4G, anche per entrambe le schede. Occhio solo all’acquisto di dispositivi dal brand cinese: devono essere dotati di banda 20 (frequenza a 800 MHz) per poter supportare il 4G di tutti gli operatori italiani (altrimenti potreste avere problemi se siete utenti Wind). Per maggiori informazioni vi rimandiamo al nostro articolo dedicato.
I migliori smartphone a meno di 100€
Nokia 1
Dotato di base di sistema operativo Android 8.0, il Nokia 1 è particolarmente indicato per chi cerca uno smartphone economico. Dotato di fotocamera da 5.0 MPP con flash LED e memoria interna da 8 GB espandibile tramite microSD, ha un display da 4.5” con risoluzione 854 x 480 pixel.
Nokia 2
Nokia è tornata e finalmente ha a bordo Android, non più Windows Phone. Il Nokia 2 è uno smartphone pensato per chi non ha grosse pretese, ideale per un genitore o come smartphone secondario.
Xiaomi RedMi Note 5A
Lo Xiaomi RedMi Note 5A è uno smartphone che ci ha colpito soprattutto per la sua batteria, come potete leggere dalla nostra recensione dedicata. Sicuramente è uno degli affari del momento in questa fascia di prezzo ed è disponibile sia nella versione da 32 GB di memoria interna e 3 GB di RAM (in questo caso è chiamato Xiaomi RedMi Note 5A Prime)), sia in quella da 16 GB e 2 GB di RAM.
Potete acquistarlo anche su Honorbuy.itcon coupon CHIMERA e risparmierete 5€ oppure, se preferite, tramite Gearbest.
XIAOMI REDMI 5
Sicuramente il migliore nella fascia di prezzo degli smartphone Android anche se dovete spendere qualcosina in più oltre i 100€ (anche se il prezzo è leggermente superiore). Un ottimo dispositivo con una batteria infinita, ben 3 GB di RAM, 32 GB di memoria interna, dual SIM e anche infrarossi. Il suo prezzo varia molto a seconda dello store dove lo acquisterete. Disponibile anche nella versione INTERNAZIONALE con supporto alla banda 20. Lo trovate in offerta anche su Gearbest oppure su Honorbuy dove avrete spedizione dall’Italia, 2 anni di assistenza e sconto di 5€ se usate il coupon CHIMERA.
Schermo HD + da 5,7 pollici a 1440 x 720 pixel, schermo intero con rapporto 18: 9
MTK6737 Quad Core da 1,3 GHz, 2 GB di RAM + 16 GB di ROM
Doppia fotocamera posteriore da 8 MP + 0,3 MP, fotocamera frontale da 5 MP
Batteria 4180mAh, impronta digitale, doppia SIM,
Molto caratteristico esteticamente, dispone di un display da 5.7” con rapporto 18:9 e una super batteria da ben 4180 mAh. Il processore è un mediatek MTK6737 ed è affiancato da 2 GB di RAM.
Lo trovate in offerta a prezzo inferiore rispetto ad Amazon su Gearbest.
Doppia telecamera posteriore: il sistema fotografico dualistico di S8 è composto da una fotocamera principale da 13 MP e da una profondità di telecamera. Con l'apertura F2.2 grande, la fotocamera principale offrirà immagini puro, nitide e vibranti
Android 7.0 Torrone: Android 7.0 è diventato il miglior reputato mobile operativo syetem per la sua elevata fluidità, sicurezza, efficienza energetica e interfaccia user friendly
Dimensione da 5,3 pollici: S8 non ha ottenuto solo ante in prossimità di 0 mm, ma anche sottili labbra superiori e inferiori. S8 ha corpo molto più delicato, che migliorerà ulteriormente la tassa di presa singola
Montante da 0,5 mm: per offrire un'esperienza di visione immersiva, abbiamo stretto le ante in vetrina al display a soli 0,5 mm
Scanner di impronte digitali: Cinque dita possono registrare 5 ID, ognuno dei quali sblocca il telefono in 0,18 secondi, in modo responsivo e sicuro
Uno smartphone equilibrato in tutto quello che fa, con più memoria rispetto al modello dell’anno precedente (espandibile tramite microSD) e fotocamera posteriore da 13.0 MP. A bordo c’è Android 7.0 Nougat.
Motorola Moto E4
L’ultimo arrivato di Motorola nella fascia bassa del mercato ha ottenuto consensi positivi e risulta un dispositivo adatto a chi non ha molte pretese ma allo stesso tempo non vuole avere problemi durante l’utilizzo quotidiano (soprattutto con WhatsApp e social).
Motorola Moto C Plus
Ancora un Motorola in questa classifica e non è una notizia eclatante. Questo Moto C Plus ha come punto forte la batteria, da ben 4000 mAh, e una memoria interna da 16 GB espandibile fino a 32 GB. Peccato per la presenza di solo 1 GB di RAM.
Altri Smartphone interessanti a meno di 100€
Oltre a quelli citati, ecco altri smartphone a massimo 100 euro che meritano la vostra attenzione e che possono rivelarsi un acquisto vincente.
Altri articoli utili
Oltre al nostro articolo dedicato ai migliori smartphone a meno di 100€, sappiate che troverete molte altre guide simili sul nostro sito. Di seguito vi riportiamole le più importanti e che sicuramente troverete utili.
Light al lavoro su una fotocamera a 9 obiettivi per smartphone - [ad_1]
Sono passati un paio di anni da quando Light ha lanciato sul mercato la L16, una fotocamera computazionale a più aperture composta da ben 16 obiettivi. L'algoritmo sviluppato da Light consentiva (e consente) di scattare foto da ben 52 megapixel utilizzando dieci o più di questi obiettivi ottenendo quindi il meglio da diverse immagini con differenti lunghezze focali.
Ora, secondo quanto è stato riportato dal Washington Post, la stessa società starebbe lavorando per portare la medesima tecnologia, o almeno l'idea, su un telefono.
A dimostrazione di quanto è stato riferito dal quotidiano statunitense, Light ha di recente mostrato vari concept phone e prototipi contenenti diverse tipologie di fotocamere, capaci di supportare dalle 5 alle 9 lenti. La società ha anche affermato che il proprio design può arrivare a scattare foto da 64 megapixel, estraendo il meglio anche da condizioni di scarsa luminosità e offrendo effetti di profondità molto avanzati.
Light dovrebbe annunciare uno smartphone compatibile con la sua idea di multi lente, probabilmente basato su sistema operativo Android, entro la fine dell'anno ma considerando che la fotocamera L16 è attualmente in vendita a 1950$ si spera che la società possa in qualche modo contenere i costi pur mantenendo alta la qualità del prodotto.
Che le Storie siano ormai diventate la funzionalità principe di Instagram è tutt’altro che un segreto, tanto che il social di proprietà di Facebook nei mesi ha elaborato diversi stratagemmi per valorizzarle e renderle sempre più preminenti. L’ultima trovata è la naturale evoluzione di un andamento ben delineato, al fine di rendere ancora più centrale il ruolo delle Storie.
Attualmente, le Storie dei profili che seguiamo – insieme al comando per crearne una nuova – trovano posto in una barra orizzontale posta in alto, che tuttavia scompare non appena iniziamo a scorrere verso il basso il feed. Un limite per una funzione così importante, che Instagram sta pensando di aggirare rendendo persistente tale barra, in modo che continui ad accompagnare l’utente in qualsiasi posizione del feed si trovi.
Un’ottima notizia per chi fa largo uso delle Storie e che dunque non sarà più costretto a tornare in cima per controllare eventuali novità, ma probabilmente un incubo per chi alle Storie non è minimamente interessato, ma presto si troverà comunque ad esserne seguito come un’ombra. Al momento si tratta ancora di un accorgimento in fase di test e non è chiaro se e quando Instagram deciderà di promuoverlo nella versione stabile. Speriamo almeno che verrà lasciata la possibilità agli utenti di scegliere di mantenere disattivata la persistenza della barra.
Barrare del testo all’interno di un documento può essere utile a molti scopi e avere, a seconda del contesto, significati diversi. In questa guida vi spiegheremo in pochi e semplici passi come barrare parole in Word, uno dei software più famosi e diffusi per la stesura dei testi.
Per chi non lo sapesse, esistono varie versioni di Microsoft Word, e presentano alcuni piccoli cambiamenti a seconda che si tratti di Word per PC, Word Online o addirittura Word per smartphone. Di seguito potete scegliere su quale di queste versioni volete barrare le parole:
Barrare parole in Word per PC/Mac
In questo paragrafo vi spiegheremo come barrare parole in Word utilizzando il vostro PC Windows o MacOS. Per mostrarvi visivamente i vari passaggi, utilizzeremo il pacchetto Microsoft 2013 (avete già letto la nostra guida su come scaricare Word gratis, vero?) e di conseguenza utilizzeremo una versione di Word 2013 che è una delle più diffuse.
Sul vostro computer potrebbe essere installata una versione precedente o successiva a questa, ma tuttavia – tralasciando i cambiamenti grafici – non dovreste avere problemi nel seguire questa guida. In fondo al paragrafo ad ogni modo, vi abbiamo fornito anche un metodo alternativo per barrare parole in Word nel caso non riusciate con il seguente metodo:
Come prima cosa, dopo aver aperto il vostro documento Word, assicuratevi di essere all’interno della sezione Home nel menù in alto del programma. Nell’immagine qui in alto (cliccate su di essa per ingrandirla) potete infatti notare come nella parte alta ci siano varie sezioni: la seconda in alto a sinistra (dopo “File”) è appunto la scheda Home.
Per barrare una parola o incominciare a scrivere barrato, non dovete far altro che cliccate il tasto con scritto ” abc ” in alto nella barra degli strumenti, all’interno della sezione Home. Se prima selezionerete una parola (o una frase), cliccando il tasto abc, Word barrerà l’intera parola/frase.
Al contrario se volete scrivere parole (o un’intera frase) completamente barrate, allora posizionatevi nel punto del documento dove volete scrivere, selezionate il tasto abc e iniziate a scrivere. Quando non vorrete più barrare le parole in Word, vi basterà cliccare nuovamente su quel tasto per deselezionarlo.
Se il tasto per barrare il testo non appare
Non avete trovato il famigerato tastino abc perché non riuscite ad orientarvi nel programma oppure avete una versione molto differente da quella che vi abbiamo mostrato in foto? Nessuna paura, c’è anche un altro modo – altrettanto semplice (e sempre funzionante) – per barrare parole in Word.
Quando siete davanti al vostro foglio di lavoro, selezionate con il mouse la parola o la frase che volete sbarrare, oppure posizionatevi in un punto del testo a partire dal quale volete incominciare a scrivere sbarrato. Nel nostro esempio abbiamo selezionato una frase:
A questo punto con la tastiera premete simultaneamente i tasti Ctrl (che solitamente si trova in basso a sinistra) e la lettera D poco più in alto. Con la combinazione di tasti Ctrl+D potrete accedere alla schermata Carattere che avrà un aspetto simile al seguente:
In questa finestra, sotto la voce “Effetti” potrete selezionare uno dei tanti disponibili, tra i quali appunto: Barrato e Barrato doppio (nel caso voleste applicare un doppio tratto sul testo). Ed ecco fatto, con questo piccolo trucchetto potrete barrare parole in Word senza alcun problema!
Barrare parole in Word Online
Molti di voi, invece di scaricare Microsoft Office, preferiscono usare il famoso editor di testo online. Nel caso qualcuno di voi non lo sapesse infatti, tramite Word Online è possibile scrivere liberamente e gratuitamente dei testi, e addirittura salvarli online tramite il vostro account.
L’interfaccia è molto simile a quella che abbiamo visto nel paragrafo precedente e pertanto anche paragonabile alle varie versioni di Microsoft Word.
Per barrare parole in Word Online selezionate una parola o una frase, oppure mettetevi in un punto del testo nel quale volete iniziare a scrivere barrato. Nel nostro esempio abbiamo selezionato una parola:
Assicuratevi di trovarvi nella scheda Home (come indicato dalla freccia nera in foto). In questa sezione troverete – nella barra degli strumenti in alto – la sezione “Carattere” ed in essa il pulsante ” abc” che vi permetterà di barrare il testo.
Ecco fatto, cliccando su quel tasto sarete riusciti a barrare la parola o la frase selezionata, o potrete iniziare a scrivere del testo barrato. In quest’ultimo caso, per smettere di scrivere barrato vi basterà cliccare nuovamente sul pulsante abc.
Barrare parole in Word per Android/iOS
Nonostante non siano molti a saperlo, Word (e altri programmi della suite Microsoft Office) è disponibile gratuitamente per smartphone e tablet Android o iOS.
Nonostante il suo utilizzo possa sembrare scomodo su dispositivi del genere, in realtà Microsoft ha svolto un ottimo lavoro di ottimizzazione, rendendo il programma facile, intuitivo e reattivo. Se non lo avete ancora installato e volete provarlo, ecco i link al download:
Dopo aver selezionato la parola o la frase che volete barrare, rivolgete l’attenzione nell’angolo in basso a destra dove troverete il simbolo di una piccola freccia verso l’alto che servirà per aprire il menù degli strumenti. In questo menù verificate di essere nella sezione Home (sulla sinistra c’è un pulsante apposito) come in foto:
In questo menù troverete il tasto ” ab” con il quale potrete barrare parole in Word all’istante! Ovviamente potrete anche scrivere barrato semplicemente posizionandovi in un punto del testo e cliccando il tasto ab, dopodiché potrete cliccarlo nuovamente per smettere di scrivere barrato.
Altri consigli utili
In questa guida dunque, vi abbiamo mostrato come scrivere barrato in Word nelle sue varie versioni. Tuttavia questo software ha moltissime altre potenzialità e, ad esempio, potrebbe interessarvi come aggiungere PDF in Word oppure come aggiungere la propria firma personale.
Nel caso doveste avere problemi o aveste bisogno di aiuto, non esitate a lasciare un commento qui in basso oppure scriveteci tramite il nostro Bot di Messenger (Facebook) per mettervi in diretto contatto con noi. Ecco inoltre qualche altro articolo che potrebbe interessarvi:
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Sony annuncia l'obiettivo FE 400 mm F2.8 GM OSS da 12.000 dollari - [ad_1]
Sony ha annunciato l'obiettivo FE 400 mm F2.8 GM OSS (modello SEL400F28GM) per le fotocamere con attacco E. L'ottica ha un diametro di 158 mm, una lunghezza di 359 mm e pesa 2.897 grammi. Sono presenti in tutto 23 elementi suddivisi in 17 gruppi. Scendendo più nello specifico troviamo 3 elementi in fluorite e il trattamento antiriflesso Nano AR, utile per eliminare bagliori, riflessi o riverberi indesiderati. L'obiettivo è in lega di magnesio con il paraluce in fibra di carbonio. É garantita la resistenza a polvere, umidità e a sporco e impronte sulla lente frontale.
Il diaframma è a 11 lamelle mentre la distanza minima di messa a fuoco è di 2,7 metri. FE 400 integra due motori lineari XD (Extreme Dynamic) di nuova concezione. Questi componenti azionano il gruppo di messa a fuoco e sono gestiti da algoritmi sviluppati appositamente per ridurre al minimo ritardi, instabilità e per controllare i livelli di rumore.
I controlli presenti sul corpo dell'obiettivo sono numerosi e permettono di passare velocemente alla messa a fuoco manuale diretta. Sono inoltre disponibili pulsanti personalizzabili per il blocco del fuoco. Lo stabilizzatore ottico offre tre modalità di utilizzo, tra cui l'inedita Mode 3, caratterizzata da un algoritmo che agevola l'inquadratura di soggetti in movimento.
FE 400 è dotato di un filtro che può essere sostituito con altre tipologie, come i filtri ND da 40,5 mm di diametro e il filtro polarizzante circolare VF-DCPL1. L'obiettivo è infine compatibile con i moltiplicatori 1.4x e 2.0x ad attacco E. La disponibilità è prevista a partire da settembre su ordinazione. Il prezzo si attesterà a 12.000 dollari.
L’ultima novità introdotta sull’app di LinkedIn permette di rendere molto più semplice la condivisione delle nostre informazioni nel mondo reale, grazie alla creazione di una sorta di “biglietto da visita virtuale” tramite QR code.
In questo modo, è possibile trovare il profilo LinkedIn di una persona semplicemente scansionando il suo codice QR, che ci porterà dritti sulla piattaforma dedicata al mondo del lavoro. Ciò permette di evitare la confusione provocata dallo scambio di un gran numero di biglietti da visita fisici quando ci si trova in grandi meeting o eventi aziendali, così come la possibilità di non riuscire a trovare il contatto desiderato con la ricerca manuale integrata su LinkedIn.
Per scansionare un codice QR o mostrare il proprio, basta accedere all’app per Android o iOS e premere sull’icona a destra sulla barra di ricerca. Inoltre, come per qualsiasi altro codice QR, è possibile utilizzare anche altri strumenti esterni per il riconoscimento del codice.
Come mettere una canzone come suoneria iPhone - [ad_1]
A tutti i proprietari iPhone è capitato almeno una volta di non sapere come mettere una canzone come suoneria su iPhone. Sia perché stufi delle classiche suonerie (di default) di iPhone, sia perché si vuole impostare la propria canzone preferita come suoneria predefinita su iPhone. Esistono tantissimi metodi per farlo ed oggi vi farò scoprire i più facili ed intuitivi. Tra i più veloci e semplici c’è sicuramente iTunes Store ma esistono anche applicazioni su App Store che consentono di farvi impostare una suoneria su iPhone. Accomodatevi perché l’operazione richiederà un po’ di tempo, ma vi assicuro che non sarà complessa.
iTunes Store
Su iTunes Store è possibile acquistare una canzone da impostare come suoneria iPhone. Il procedimento è molto semplice e veloce. Vediamo come fare.
Accedi dal tuo iPhone ad iTunes Store;
Seleziona in basso a destra “Suonerie“;
Individua la copertina della canzone che vorresti acquistare e clicca sull’album per ascoltare l’anteprima;
Se è la canzone che cerchi clicca sul prezzo;
Ti chiederà di impostare la suoneria come “Usa suoneria di default” / “Usa per i messaggi di default” / “Assegna a un contatto” ;
Uscirà la voce “Acquista la suoneria” o se hai impostato il Touch ID, uscirà “Paga con Touch ID“;
Qualora la suoneria non sia presente nella sezione “Suoneria“, si potrà utilizzare il tasto “Cerca (lente di ingrandimento)” per cercare in tutto lo store la canzone. Se dovesse essere presente, esegui i passaggi sopra indicati. Qualora non dovesse essere presente, continua a leggere, ti indicherò come fare.
Applicazioni di terze parti
Suonerie per iPhone e musica
Suonerie per iPhone e musica è un’applicazione presente su AppStore che permetterà di scaricare suonerie iPhone. Oltre a scaricare le canzoni come suoneria, l’applicazione ci consentirà di crearne e personalizzarne una. Vediamo il funzionamento dell’applicazione e soprattutto come mettere una canzone come suoneria iPhone.
Dopo aver effettuato il download apri l’app e ti appariranno in alto 4 categorie;
Partendo da sinistra la prima è “Musica” e da qui si potrà selezionare una canzone, che è già presente nell’applicazione Musica (dell’iPhone) ed impostarla come:
Suoneria;
Suoneria MSG;
Messaggio Segreteria;
Nuova Posta;
Posta inviata;
Tweet
Avvisi calendario;
Avvisi Promemoria.
Troviamo poi la sezione “Catalogo” al cui interno troviamo tutte le suonerie possibili. Sempre all’interno ci sarà, in basso, un altro menù che serve per cercare il nome di una suoneria, le categorie, per la schematizzazione di esse.
“Registra” serve per registrare tramite il microfono una possibile suoneria e di conseguenza crearla noi;
L’ultima delle 4 è “I miei toni” ed al suo “interno” troviamo tutte le suonerie che abbiamo scaricato dall’app stessa.
Dopo aver scelto e scaricato l’applicazione, bisognerà installarla sul nostro iPhone e purtroppo non può essere installata direttamente dall’applicazione. Il processo di installazione richiede un PC, ma tranquilli, non è nulla di complesso. Le indicazioni per installare le suonerie su iPhone le trovate anche nell’applicazione stessa. Vediamo quindi come fare:
Collega l’iPhone al computer ed avvia iTunes;
Seleziona il tuo dispositivo e clicca su “Condivisione File“;
Scegli l’applicazione “Suonerie per iPhone e musica” dall’elenco;
Seleziona ora le suonerie e trascinale sul desktop del tuo pc;
Apri la sezione “Suonerie” su iTunes;
Seleziona le canzoni dal desktop e trascinale in “Suonerie“;
Clicca su “Fine” per sincronizzare le suonerie con iPhone;
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Come sbloccare iPhoneIl vostro iPhone risulta disabilitato e non sapete che pesci prendere? Vediamo insieme come sbloccare un iPhone bloccato in poche e semplici mosse.
Recensione Huawei Matebook X Pro: qualche traccia di perfezione - [ad_1]
Huawei Matebook X Pro è uno dei migliori portatili sul mercato. Fa parte della categoria che un tempo chiamavamo Ultrabook, ed è sottile, leggero, tutto in alluminio, con scheda grafica Nvidia dedicata. Huawei ha inserito un display da 13.9 pollici nel telaio di un 13 pollici, ed ha spostato la webcam in un tasto a scomparsa della tastiera, tra F6 e F7. Così le cornici dello schermo si sono ridotte (il pannello copre il 91% del coperchio) e si è fatto del portatile un socio della privacy. È una scappatoia ma non la soluzione: la webcam riprende il mento e il naso, e mostra immagini coperte dalle nocche delle dita se la usiamo mentre si scrive.
Il tornaconto è un portatile appariscente con uno schermo tanto esteso, e molto simile al design dei Macbook Pro di ultima generazione nel posizionamento dei quattro altoparlanti (due superiori per gli alti, due sotto i bordi più corposi), nella cerniera, nell'intaglio che fa aprire il coperchio e nelle proporzioni tra touchpad, poggiapolsi e tastiera. Anche la tonalità dell'alluminio esterno è pressappoco lo "space grey" di Apple.
Ma non è un male, perché su Matebook X Pro c'è comunque quel che basta a dare personalità, a farne un portatile originale. La porta USB Type-A, il lettore di impronte nel tasto di accensione, i quattro microfoni sul fondo, la tastiera retroilluminata con corsa di 1.5 mm, tasti larghi e un punto di attuazione che dà la giusta resistenza. Ho usato tastiere più stabili ed uniformi nell'esperienza di scrittura (il mio esemplare ha la "freccia su" più dura delle altre) ma con questa si riesce a scrivere svelti con pochi errori. Senza dimenticare il touchscreen, il touchpad da 12 x 8 cm fluido e preciso, e la luminosità del display, seconda solo proprio al portatile Apple, ma tra le più alte di sempre tra i laptop con Windows. Da tarare, invece, il sensore di luminosità: troppo conservativo.
Pollici
Dimensioni (mm)
Batteria (Wh)
Peso (gr)
Huawei Matebook X Pro
13.9
304 x 217 x 14.6
57.4
1330
Dell XPS 13 9370
13.3
302 x 199 x 11.6
52
1220
HP Spectre x360 13
13.3
306 x 218 x 13.6
61
1290
Surface Laptop
13.5
308 x 223 x 14.4
45.2
1252
Asus Zenbook 3
12.5
296 x 191 x 12
40
910
Lenovo Yoga 920
13.9
323 x 223 x 14
78
1370
Acer Swift 7
14
328 x 237 x 9
42
1200
MacBook Pro 13 TB
13.3
304 x 212 x 15
54.5
1370
Huawei ha cambiato fornitore del display rispetto a Matebook X; adesso è prodotto da Tianma XM ed ha un rapporto di 3:2 con risoluzione di 3200 x 2000 px (+18% rispetto a 1080p). Ricorda Surface Book 2 e Chromebook Pixel. Arriva con una copertura sRGB del 96% e con buoni valori di DeltaE grigi e colori. Rispetto ai 16:9, gli schermo 3:2 sono più adatti alla produttività web, alla lettura e ai lavori di grafica, perché hanno più spazio verticale e meno bordi. Di contro, mostrano le bande nei video, Netflix e Youtube compresi. Scegliere questo formato su un portatile che ha un "Pro" nel nome ha senso ed è un'idea che condivido, per quanto considero il massimo averlo su un convertibile da tenere in mano.
Matebook X Pro si usa bene con ingrandimento al 150%, ovvero con uno spazio su schermo pari a 2000 x 1333 px. Le ultime versioni dei programmi più noti hanno corretto i problemi di adattamento delle loro interfacce, quindi è uno spreco lasciare l'ingrandimento al 175% (1714 x 1143 px) o al 200% (1500 x 1000 px).
Se quindi la costruzione è un punto di forza di Matebook X Pro, anche la scheda tecnica ha i suoi vantaggi rispetto alla concorrenza. Le configurazioni italiane hanno la GPU MX150, Core i5 o Core i7 che sia. Questa scheda video non ne fa un portatile da gioco (su F1 2017, in Full HD e con dettagli bassi, si sta sotto i 50 fps; The Witcher 3 e Final Fantasy XV, alla stessa risoluzione, girano a 20 fps) ma aiuta su Photoshop, su Premiere Pro, su Autocad, su Office, in tutto il multimedia e nella gestione di un monitor esterno via Thunderbolt 3. Credo che Huawei abbia preso come modello questa tipologia di utenti.
Batteria 57.4 Wh / Alimentatore USB-C 65 watt 5-20 V 2-3.25 A
Dimensioni: 217 x 304 x 14.6 mm / Peso: 1.33 kg / Alimentatore: 135 gr
La Intel HD 630 integrata resta a disposizione. Nvidia Optimus sceglie quale attivare a seconda del programma in uso; in dieci giorni di prove, non ho mai dovuto correggere a mano una sua decisione. Ho visto però una Nvidia MX150 vincolata da una gestione più conservativa rispetto ai rivali; questo ha il vantaggio di addomesticare le temperature interne (CPU "tagliata" a 75°C, GPU che non vuole superare gli 80°C) ma penalizza le prestazioni prolungate.
Un Cinebench R15 OpenGL ripetuto 10 volte, passa da un punteggio di 89.61 a uno di 76.88 - e lo stesso accade con la CPU Intel: da 522 a 509. Il Torture Test di Prime95 conferma questo leggero throttling termico dipeso da una regolazione PL1 che cerca di rientrare nei 15 watt appena superati i pochi secondi di licenza a 29 watt. Non c'è lo stallo, non c'è vero affanno; Matebook X Pro risponde ai comandi anche nel mezzo di uno stress test di 20 minuti.
La ventolina gira alla sua massima frequenza (non darei per certi i valori RPM riportati da HWInfo perché mi sembrano esagerati; più utile guardare l'andamento nei grafici) ed il telaio esterno arriva ai 49°C sotto lo schermo. Le temperature di un Dell XPS 13 restano più basse, ma Matebook X Pro ha una sola ventola da 30 mm anziché due. Huawei ha scelto tre heatpipe e una piastra metallica per dissipare il calore. Riesce a farlo con un assemblaggio pulito e bello da vedere. Smontare il portatile è facile; richiuderlo è comodo grazie alle viti differenziate in altezza. Più noioso cambiare la SSD.
Il resto della componentistica di Matebook X Pro non ha problemi: Wi-Fi ac bene su iPerf, porte USB 3.1 veloci. Le RAM sono LPDDR3 saldate da 2133 MHz in Dual Channel, proprio come XPS 13; una scelta pro-consumi. Il modello da 512 GB usa SSD PCI-E LiteOn dalle prestazioni previste; il modello da 256 GB monta SSD Samsung. Matebook X Pro è un portatile molto pratico nell'uso di tutti i giorni; lo apri e si attiva; lo chiudi e va in sospensione con un draining quasi nullo. Lo sblocco con l'impronta è istantaneo e la taratura delle frequenze, delle temperature, della silenziosità è fatta in modo da non far preoccupare l'utente. Pre-installata, c'è la suite Huawei PC Manager per ricevere le segnalazioni sugli aggiornamenti ai driver o al BIOS, e per collegare uno smartphone Android Hauwei così da scambiare file, salvare foto, collegarsi in tethering.
Test eseguiti in modalità massime prestazioni, con alimentato collegato (ad eccezione della misurazione termica).
C'è dietro un lavoro semplice ed efficace, con un'unica, grossa pecca: il partizionamento. Matebook X Pro installa Windows 10 in una partizione C: da soli 80 GB, e lascia il resto al ripristino e ai dati. Gli aggiornamenti del sistema e un paio di programmi riempiono gli 80 GB in poche ore, con l'utente che si trova a dover risolvere un problema serio. A chi non ha tempo, voglia o nozioni per rischiare un ridimensionamento con GParted (e simili: basta una distro live di un qualsiasi Linux), consiglio di installare tutti i programmi su D: e avviare lo strumento Pulizia disco dopo aver installato tutti gli aggiornamenti; si può cancellare il backup della versione precedente e recuperare circa 30 GB. Non è difficile, ma è noioso. Soprattutto, non è il genere di attenzione che voglio vedere su un portatile da 1500 euro.
L'occasione sembra fatta apposta per ridimensionare anche la partizione D: e lasciare 10 o 20 GB di spazio per Linux. Matebook X Pro gira bene su Ubuntu 18.04 LTS live da USB: i componenti principali sono riconosciuti e funzionanti, i tasti funzione hanno i loro OSD, e la gestione energetica non dovrebbe essere un problema dopo aver aggiornato il kernel. È supportato anche il ca di GPU con bumblebee. Da valutare, perché non ho un'esperienza diretta, la gestione del lettore di impronte e dei quattro altoparlanti.
Per fortuna l'autonomia bilancia la sciocchezza del partizionamento. Una batteria da 57.4 Wh, la scheda grafica Intel ed il gestore energetico tirchio permettono a Matebook X Pro di superare le 10 ore di autonomia nella navigazione web con schermo al 50% (luminosità "consigliata" da Windows 10, con sensore attivato), almeno 8 tab su Chrome, Telegram Desktop e qualche movimento di file e cartelle da USB. È una durata che copre la giornata lavorativa. Sull'app Netflix a schermo intero si passano le 11 ore di autonomia, mentre uno stress test scarica il portatile del 67% ogni ora nonostante un logico calo delle prestazioni quando si lavora in questa modalità (vedi grafico poco sopra). Sono risultati migliori di un HP Spectre X360 13 4K, sul livello di Dell XPS 13 edizione Full HD - nonostante questo pannello abbia il 18% di pixel in più. Tutto dimostra un certo lavoro di ottimizzazione e nessuno spreco di risorse.
Autonomia Huawei Matebook X Pro
Consumo orario
Autonomia
Browsing Chrome 8 tab / Social
-9.4%
10.6 ore
Netflix HD app schemo intero
-8.9%
11.2 ore
Giochi / Rendering / Stress Test
-66.6%
1.5 ore
Draining da chiuso (Connected Standby off)
-0.1%
41 giorni
Ricarica in standby (20V 3.25A)
+62%
-
Luminosità schermo al 50% (circa 270 nit), audio al 50%. Modalità energetica predefinita.
Il caricatore USB-C di serie è appena più grande dei modelli per smartphone. Arriva a 65 watt, più del consumo massimo su presa; questo significa che riesce a rigenerare la batteria di un Matebook X Pro completamente scarico messo a renderizzare un video. L'alimentatore può passare da 20 a 5 volt e da 2 a 3.25 ampere, ovvero può caricare smartphone e tablet. Un ciclo completo, da 0 a 100%, impiega meno di due ore quando non ci sono vincoli termici a suggerire un voltaggio inferiore.
Considerazioni finali
Huawei Matebook X Pro non costa poco (si parte da 1499 euro) ma d'altronde la concorrenza non fa meglio. Prendiamo come esempio la versione più potente: CPU Core i7, 8 GB di RAM e 512 GB di SSD a 1699 euro. A fine giugno 2018, un Surface Book 13 equivalente costa 2049 euro. Un Lenovo Yoga 920 di pari dotazione costa 1999 euro. Dell e HP fanno di meglio (rispettivamente: 1599 e 1499 euro, sempre a parità di specifiche) ma sono in vendita da mesi e i prezzi sfruttano offerte e promozioni. Surface a parte, a questi modelli manca la GPU dedicata.
Spendere 1500 euro per un portatile non è consigliato a tutti. Sono prezzi con poche scusanti, giustificati solo in certe occasioni, per certi utenti, per determinati lavori. Queste macchine dovrebbero costare meno di 1000 euro per essere più vicini a chi ne fa uso, ma finiscono per sostenersi a vicenda. La buona notizia è che i prodotti Huawei calano dopo qualche settimana; è successo con il primo Matebook, con il divertente Matebook E, con il rischioso Matebook X fanless. Mi auguro succeda lo stesso con X Pro. Perché è una macchina equilibrata nella resa e perché è bella da vedere, piacevole nell'uso di tutti i giorni come nei lavori più stressanti. È sempre comoda, mai antipatica. È un bel lavoro che si merita diffusione anziché esclusività. È un bel lavoro che, alla lunga, si fa perdonare la sciocchezza del partizionamento.
Huawei Matebook X Pro: pro e contro
La webcam in basso ci rende brutti.Partizionamento folle.Sensore di luminosit troppo conservativo (problema software?)