Huawei Matebook X Pro è uno dei migliori portatili sul mercato. Fa parte della categoria che un tempo chiamavamo Ultrabook, ed è sottile, leggero, tutto in alluminio, con scheda grafica Nvidia dedicata. Huawei ha inserito un display da 13.9 pollici nel telaio di un 13 pollici, ed ha spostato la webcam in un tasto a scomparsa della tastiera, tra F6 e F7. Così le cornici dello schermo si sono ridotte (il pannello copre il 91% del coperchio) e si è fatto del portatile un socio della privacy. È una scappatoia ma non la soluzione: la webcam riprende il mento e il naso, e mostra immagini coperte dalle nocche delle dita se la usiamo mentre si scrive.
Il tornaconto è un portatile appariscente con uno schermo tanto esteso, e molto simile al design dei Macbook Pro di ultima generazione nel posizionamento dei quattro altoparlanti (due superiori per gli alti, due sotto i bordi più corposi), nella cerniera, nell'intaglio che fa aprire il coperchio e nelle proporzioni tra touchpad, poggiapolsi e tastiera. Anche la tonalità dell'alluminio esterno è pressappoco lo "space grey" di Apple.
Ma non è un male, perché su Matebook X Pro c'è comunque quel che basta a dare personalità, a farne un portatile originale. La porta USB Type-A, il lettore di impronte nel tasto di accensione, i quattro microfoni sul fondo, la tastiera retroilluminata con corsa di 1.5 mm, tasti larghi e un punto di attuazione che dà la giusta resistenza. Ho usato tastiere più stabili ed uniformi nell'esperienza di scrittura (il mio esemplare ha la "freccia su" più dura delle altre) ma con questa si riesce a scrivere svelti con pochi errori. Senza dimenticare il touchscreen, il touchpad da 12 x 8 cm fluido e preciso, e la luminosità del display, seconda solo proprio al portatile Apple, ma tra le più alte di sempre tra i laptop con Windows. Da tarare, invece, il sensore di luminosità: troppo conservativo.
Pollici | Dimensioni (mm) | Batteria (Wh) | Peso (gr) | |
Huawei Matebook X Pro | 13.9 | 304 x 217 x 14.6 | 57.4 | 1330 |
Dell XPS 13 9370 | 13.3 | 302 x 199 x 11.6 | 52 | 1220 |
HP Spectre x360 13 | 13.3 | 306 x 218 x 13.6 | 61 | 1290 |
Surface Laptop | 13.5 | 308 x 223 x 14.4 | 45.2 | 1252 |
Asus Zenbook 3 | 12.5 | 296 x 191 x 12 | 40 | 910 |
Lenovo Yoga 920 | 13.9 | 323 x 223 x 14 | 78 | 1370 |
Acer Swift 7 | 14 | 328 x 237 x 9 | 42 | 1200 |
MacBook Pro 13 TB | 13.3 | 304 x 212 x 15 | 54.5 | 1370 |
Huawei ha cambiato fornitore del display rispetto a Matebook X; adesso è prodotto da Tianma XM ed ha un rapporto di 3:2 con risoluzione di 3200 x 2000 px (+18% rispetto a 1080p). Ricorda Surface Book 2 e Chromebook Pixel. Arriva con una copertura sRGB del 96% e con buoni valori di DeltaE grigi e colori. Rispetto ai 16:9, gli schermo 3:2 sono più adatti alla produttività web, alla lettura e ai lavori di grafica, perché hanno più spazio verticale e meno bordi. Di contro, mostrano le bande nei video, Netflix e Youtube compresi. Scegliere questo formato su un portatile che ha un "Pro" nel nome ha senso ed è un'idea che condivido, per quanto considero il massimo averlo su un convertibile da tenere in mano.
Matebook X Pro si usa bene con ingrandimento al 150%, ovvero con uno spazio su schermo pari a 2000 x 1333 px. Le ultime versioni dei programmi più noti hanno corretto i problemi di adattamento delle loro interfacce, quindi è uno spreco lasciare l'ingrandimento al 175% (1714 x 1143 px) o al 200% (1500 x 1000 px).
Se quindi la costruzione è un punto di forza di Matebook X Pro, anche la scheda tecnica ha i suoi vantaggi rispetto alla concorrenza. Le configurazioni italiane hanno la GPU MX150, Core i5 o Core i7 che sia. Questa scheda video non ne fa un portatile da gioco (su F1 2017, in Full HD e con dettagli bassi, si sta sotto i 50 fps; The Witcher 3 e Final Fantasy XV, alla stessa risoluzione, girano a 20 fps) ma aiuta su Photoshop, su Premiere Pro, su Autocad, su Office, in tutto il multimedia e nella gestione di un monitor esterno via Thunderbolt 3. Credo che Huawei abbia preso come modello questa tipologia di utenti.
Scheda tecnica Huawei Matebook X Pro
- Schermo: 13.9'' LTPS 3000 x 2000 px 3:2 / Touch / Pannello Tianma XM
- CPU: Intel Core i5-8250U o i7-8550U / Nvidia GeForce MX150 2 GB GDDR5
- RAM: SK Hynix 8 o 16 GB LPDDR3 2133 MHz (saldata)
- Archiviazione: NVMe SSD 256 Samsung o 512 GB LiteOn
- Connettività: Wi-Fi ac Intel 8265 / Bluetooth 4.1 / USB-A 3.0 / USB-C 3.1 / Thunderbolt 3 / Jack combo
- Altro: webcam 1 MP / Lettore impronte digitali / 4 microfoni / Tastiera retroilluminata / Quad speaker Dolby Atmos
- Batteria 57.4 Wh / Alimentatore USB-C 65 watt 5-20 V 2-3.25 A
- Dimensioni: 217 x 304 x 14.6 mm / Peso: 1.33 kg / Alimentatore: 135 gr
La Intel HD 630 integrata resta a disposizione. Nvidia Optimus sceglie quale attivare a seconda del programma in uso; in dieci giorni di prove, non ho mai dovuto correggere a mano una sua decisione. Ho visto però una Nvidia MX150 vincolata da una gestione più conservativa rispetto ai rivali; questo ha il vantaggio di addomesticare le temperature interne (CPU "tagliata" a 75°C, GPU che non vuole superare gli 80°C) ma penalizza le prestazioni prolungate.
Un Cinebench R15 OpenGL ripetuto 10 volte, passa da un punteggio di 89.61 a uno di 76.88 - e lo stesso accade con la CPU Intel: da 522 a 509. Il Torture Test di Prime95 conferma questo leggero throttling termico dipeso da una regolazione PL1 che cerca di rientrare nei 15 watt appena superati i pochi secondi di licenza a 29 watt. Non c'è lo stallo, non c'è vero affanno; Matebook X Pro risponde ai comandi anche nel mezzo di uno stress test di 20 minuti.
La ventolina gira alla sua massima frequenza (non darei per certi i valori RPM riportati da HWInfo perché mi sembrano esagerati; più utile guardare l'andamento nei grafici) ed il telaio esterno arriva ai 49°C sotto lo schermo. Le temperature di un Dell XPS 13 restano più basse, ma Matebook X Pro ha una sola ventola da 30 mm anziché due. Huawei ha scelto tre heatpipe e una piastra metallica per dissipare il calore. Riesce a farlo con un assemblaggio pulito e bello da vedere. Smontare il portatile è facile; richiuderlo è comodo grazie alle viti differenziate in altezza. Più noioso cambiare la SSD.
Il resto della componentistica di Matebook X Pro non ha problemi: Wi-Fi ac bene su iPerf, porte USB 3.1 veloci. Le RAM sono LPDDR3 saldate da 2133 MHz in Dual Channel, proprio come XPS 13; una scelta pro-consumi. Il modello da 512 GB usa SSD PCI-E LiteOn dalle prestazioni previste; il modello da 256 GB monta SSD Samsung. Matebook X Pro è un portatile molto pratico nell'uso di tutti i giorni; lo apri e si attiva; lo chiudi e va in sospensione con un draining quasi nullo. Lo sblocco con l'impronta è istantaneo e la taratura delle frequenze, delle temperature, della silenziosità è fatta in modo da non far preoccupare l'utente. Pre-installata, c'è la suite Huawei PC Manager per ricevere le segnalazioni sugli aggiornamenti ai driver o al BIOS, e per collegare uno smartphone Android Hauwei così da scambiare file, salvare foto, collegarsi in tethering.
Benchmark Huawei Matebook X Pro
Matebook X Pro i7-8550u/MX150 |
Dell XPS 13 Core i7-8550u |
Mi Notebook Pro i5-8250u/MX150 |
Spectre x360 13 Core i5-8250u |
|
recensione | recensione | recensione | ||
GeekBench 4 Single/Multi |
4744/14049 | 4619/15556 | 4724/9471 | 4179/13915 |
Cinebench R15 OpenGL/CPU |
89.61/522 | 57.04/622 | 64.89/555 | 44.13/480 |
3DMark | TimeSpy 879 FireStrike 2372 SkyDiver 7392 |
Time Spy - FireStrike 1203 SkyDiver 4837 |
Time Spy 1078 FireStrike 2925 SkyDiver 9717 |
Time Spy - FireStrike 918 SkyDiver 3700 |
PCMark 8 | Home 3409 Creative 4502 |
Home 4052 Creative 5106 |
Home 3481 | Home 3590 |
PCMark 10 | 3617 | 3989 | 3292 | 3313 |
VRMark | 1454 | - | - | - |
CrystalDisk Mark | Seq 3168/1722 4K 53/120 |
Seq 3081/456 4K 33/127 |
Seq 1842/1399 4K 33/90 |
Seq 3255/1263 4K 45/151 |
Temp massima | CPU 94 °C Esterna 49 °C |
CPU 102 °C Esterna 45 °C |
CPU 74 °C Esterna 44 °C |
CPU 99°C Esterna 53 °C |
Test eseguiti in modalità massime prestazioni, con alimentato collegato (ad eccezione della misurazione termica).
C'è dietro un lavoro semplice ed efficace, con un'unica, grossa pecca: il partizionamento. Matebook X Pro installa Windows 10 in una partizione C: da soli 80 GB, e lascia il resto al ripristino e ai dati. Gli aggiornamenti del sistema e un paio di programmi riempiono gli 80 GB in poche ore, con l'utente che si trova a dover risolvere un problema serio. A chi non ha tempo, voglia o nozioni per rischiare un ridimensionamento con GParted (e simili: basta una distro live di un qualsiasi Linux), consiglio di installare tutti i programmi su D: e avviare lo strumento Pulizia disco dopo aver installato tutti gli aggiornamenti; si può cancellare il backup della versione precedente e recuperare circa 30 GB. Non è difficile, ma è noioso. Soprattutto, non è il genere di attenzione che voglio vedere su un portatile da 1500 euro.
L'occasione sembra fatta apposta per ridimensionare anche la partizione D: e lasciare 10 o 20 GB di spazio per Linux. Matebook X Pro gira bene su Ubuntu 18.04 LTS live da USB: i componenti principali sono riconosciuti e funzionanti, i tasti funzione hanno i loro OSD, e la gestione energetica non dovrebbe essere un problema dopo aver aggiornato il kernel. È supportato anche il ca di GPU con bumblebee. Da valutare, perché non ho un'esperienza diretta, la gestione del lettore di impronte e dei quattro altoparlanti.
Per fortuna l'autonomia bilancia la sciocchezza del partizionamento. Una batteria da 57.4 Wh, la scheda grafica Intel ed il gestore energetico tirchio permettono a Matebook X Pro di superare le 10 ore di autonomia nella navigazione web con schermo al 50% (luminosità "consigliata" da Windows 10, con sensore attivato), almeno 8 tab su Chrome, Telegram Desktop e qualche movimento di file e cartelle da USB. È una durata che copre la giornata lavorativa. Sull'app Netflix a schermo intero si passano le 11 ore di autonomia, mentre uno stress test scarica il portatile del 67% ogni ora nonostante un logico calo delle prestazioni quando si lavora in questa modalità (vedi grafico poco sopra). Sono risultati migliori di un HP Spectre X360 13 4K, sul livello di Dell XPS 13 edizione Full HD - nonostante questo pannello abbia il 18% di pixel in più. Tutto dimostra un certo lavoro di ottimizzazione e nessuno spreco di risorse.
Autonomia Huawei Matebook X Pro
Consumo orario | Autonomia | |
Browsing Chrome 8 tab / Social | -9.4% | 10.6 ore |
Netflix HD app schemo intero | -8.9% | 11.2 ore |
Giochi / Rendering / Stress Test | -66.6% | 1.5 ore |
Draining da chiuso (Connected Standby off) | -0.1% | 41 giorni |
Ricarica in standby (20V 3.25A) | +62% | - |
Luminosità schermo al 50% (circa 270 nit), audio al 50%. Modalità energetica predefinita.
Il caricatore USB-C di serie è appena più grande dei modelli per smartphone. Arriva a 65 watt, più del consumo massimo su presa; questo significa che riesce a rigenerare la batteria di un Matebook X Pro completamente scarico messo a renderizzare un video. L'alimentatore può passare da 20 a 5 volt e da 2 a 3.25 ampere, ovvero può caricare smartphone e tablet. Un ciclo completo, da 0 a 100%, impiega meno di due ore quando non ci sono vincoli termici a suggerire un voltaggio inferiore.
Considerazioni finali
Huawei Matebook X Pro non costa poco (si parte da 1499 euro) ma d'altronde la concorrenza non fa meglio. Prendiamo come esempio la versione più potente: CPU Core i7, 8 GB di RAM e 512 GB di SSD a 1699 euro. A fine giugno 2018, un Surface Book 13 equivalente costa 2049 euro. Un Lenovo Yoga 920 di pari dotazione costa 1999 euro. Dell e HP fanno di meglio (rispettivamente: 1599 e 1499 euro, sempre a parità di specifiche) ma sono in vendita da mesi e i prezzi sfruttano offerte e promozioni. Surface a parte, a questi modelli manca la GPU dedicata.
Spendere 1500 euro per un portatile non è consigliato a tutti. Sono prezzi con poche scusanti, giustificati solo in certe occasioni, per certi utenti, per determinati lavori. Queste macchine dovrebbero costare meno di 1000 euro per essere più vicini a chi ne fa uso, ma finiscono per sostenersi a vicenda. La buona notizia è che i prodotti Huawei calano dopo qualche settimana; è successo con il primo Matebook, con il divertente Matebook E, con il rischioso Matebook X fanless. Mi auguro succeda lo stesso con X Pro. Perché è una macchina equilibrata nella resa e perché è bella da vedere, piacevole nell'uso di tutti i giorni come nei lavori più stressanti. È sempre comoda, mai antipatica. È un bel lavoro che si merita diffusione anziché esclusività. È un bel lavoro che, alla lunga, si fa perdonare la sciocchezza del partizionamento.
Huawei Matebook X Pro: pro e contro
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