L'ultima trasferta è stata lunga, circa due settimane a Taiwan tra lavoro al Computex e viaggi intorno all'isola, sempre più verde, accogliente e bella da scoprire. Per l'occasione ho utilizzato un bagaglio molto particolare, il trolley semi rigido Thule Subterra Rolling Split che vanta di esser uno dei pochi modulari. In effetti non è un solo pezzo, sono due, uniti da un pratico sistema che lo trasforma in pochi minuti.
Questa è stata la borsa che mi ha accompagnato per tredici giorni in un luogo caldo, caldissimo, quindi niente maglioni o cose ingombranti, fattore che mi ha permesso di viaggiare mantenendo intatta la prima, intoccabile, regola: non imbarcare nulla in stiva! All'interno tanti gadget tecnologici, accessori e strumenti che abbiamo utilizzato per affrontare la fiera e una breve gita fuori porta in mezzo alle foreste delle montagne taiwanesi. Partiamo dal protagonista.
Thule Subterra Rolling Split 55CM/22
Inizialmente ero scettico, una valigia che si 'trasforma' suona già complicata, chi viaggia deve già porsi il problema di cosa portar con sé e non deve perder tempo a combinare gli elementi. Almeno questo è stato il primo pensiero, avendo visto un video che mostra come separare il Subterra Luggage da 55 cm in due parti, cosa che avviene tramite zip e in pochi secondi. In effetti mi è bastata una singola prova per capire il meccanismo e aprire le porte di una maggior flessibilità (quando serve).
L'ho usato in modalità completa per il viaggio a Taipei, dentro ho messo tutto ciò che mi è servito in oltre 10 giorni, compresa tutta l'attrezzatura, l'elettronica e perfino l'abbigliamento per fare un po' di sport. Ma andiamo per gradi e partiamo dal trolley vero e proprio, il componente principale che può esser utilizzato come bagaglio a mano sulle nostre low-cost (già provato su voli Ryanair, Wizz Air e EasyJet).
Pesa 2.7 kg (3.45 kg quando unito) ed ha ampie ruote da ben 8 cm di diametro, uno dei punti forti indiscussi, non importa infatti cosa mettiamo dentro, il trolley andrà liscio per la sua strada facilitando enormemente il trasporto rispetto a modelli con ruote tradizionali. Oltretutto basta una comune chiave esagonale per sostituirle, come sappiamo sono questi tra i componenti più soggetti ad usura e Thule ci offre qui la possibilità di prolungarne la vita senza troppo affanno.
La parte posteriore è realizzata in policarbonato stampato, il resto è invece garantito da una struttura semi rigida in Nylon 800D che protegge il contenuto anche dalla pioggerella. Sotto, sul fondo, c'è un piede in plastica dura che permette al trolley di star in verticale senza troppi problemi, anche a massimo carico non si sbilancia mai in avanti.
Non ci sono tante tasche, almeno se pensiamo a questo primo e principale scomparto. L'unica e utilissima si trova in alto, accanto alla maniglia, una piccola zip nascosta dove è comodo riporre documenti, smartphone o altri elementi più piccoli. All'interno abbiamo invece una sola tasca a rete laterale, non abbiamo chissà quanto spazio e per questo Thule ha evidentemente scelto di lasciar le tasche sul secondo modulo, che vedremo tra un attimo.
In queste settimane ho continuato a viaggiare tanto ma in Europa e per pochi giorni, quindi lo sto prettamente usando in questa modalità 'light', facile da trasportare e invisibile agli occhi attenti di chi scruta i bagagli esuberanti al gate. Il volume complessivo del Thule Subterra Rolling Split 55 cm è di 56L ma in questa modalità è praticamente dimezzato, quindi abbastanza per tratte brevi e 'autonomia' di 4-5 giorni.
Il trolley si chiude davanti tramite una copertura (sempre in Nylon 800D) e una grossa zip, ma all'occorrenza possiamo rimuoverla rapidamente, ripiegarla e porla nell'unica tasca interna laterale. Operazione che si fa quando vogliamo sfruttare il Thule alla massima capacità, agganciando quindi il secondo scomparto tramite una seconda zip a girare. Ripeto, sembra complicato a primo impatto, ma una volta capito il verso andrete spediti.
Il secondo scomparto è più complesso, tutto morbido e con diverse sezioni. Alla base abbiamo una tasca ampia dove solitamente metto un secondo paio di scarpe (da corsa, forse con uno stivaletto fareste fatica), mentre in alto trova posto uno scompartimento a doppia tasca. La prima è una tradizionale, la seconda ha un ulteriore zip ed è a rete, una zona ad ulteriore sicurezza dove porre documenti o altri elementi più importanti. La parte posteriore si apre anch'essa con una zip, sono così visibili le due tascone principali e rimane spazio per altri indumenti: io lo uso per le camicie e pantaloni, qui rimangono infatti pressati e al sicuro.
Il secondo scomparto può esser utilizzato come standalone, in dotazione abbiamo infatti una cinghia a spalla imbottita, lateralmente trovano posto due asole di fissaggio. Nulla ci vieta quindi di portare il trolley a singolo scomparto e questo secondo pezzo separati, come fosse un secondo bagaglio a mano. A chiuder tutto le cinghie di espansione, sono 4 e permettono di ridurre il volume e contenere gli ingombri. Non è obbligatorio agganciarle ogni volta ma ho notato che lo diventa con quella inferiori, pena un trascinamento per terra e qualche possibile noia. Infine ci sono i manici telescopici V-Tubing, facili da sollevare e abbassare, precisi, immediati e leggeri.
Bisognerà vedere la resistenza nel tempo ma Thule in questo non mi ha mai deluso, materiali di altissima qualità e durabilità sono una costante. Non è una soluzione economica, è chiaro, si rivolge ad un pubblico un po' più esigente e curioso che vuol esplorare soluzioni diverse, innovative e flessibili: disponibile sul sito ufficiale a 349€ nelle colorazioni "Dark Shadow" e "Mineral" (mostrata in queste foto).
ASUS VIVOBOOK PRO (2018)
Lo avete visto in diverse foto se avete seguito il live da Taipei, è stato il mio fido compagno di viaggio (Davide), e in particolare di montaggio video. Questo VivoBook Pro è infatti dotato di una scheda tecnica che permette di ottenere prestazioni davvero ottime in ambito lavorativo, specie se avete a che fare con l'elaborazione e/o la creazione di contenuti multimediali. A partire dal display: un 15,6 pollici in 4K, ottimo compromesso per lavorare senza dividersi in 4 gli occhi e mantenendo dimensioni portabili, fino ad arrivare al processore, passando per una scheda grafica NVIDIA dedicata che assicura velocità di render elevate.
Ma andiamo con ordine. Il processore è un Core i7 8750H, esa-core di ottava generazione in versione H, e quindi capace di sprigionare tutti i cavalli a disposizione. Se poi a questo processore affianchiamo una scheda video NVIDIA GeForce 1050, 16 GB di RAM e un SSD da 512GB decisamente veloce, ecco che si chiude il cerchio e non è difficile comprendere il motivo per cui io mi sia trovato così bene a lavorare con questo prodotto.
Ok, non è leggerissimo e maneggevole come un ultrabook da 13 pollici, ma quel poco in più di fatica fatta per trasportarlo è stata ripagata con le prestazioni, ogni qual volta ha terminato il render di un video (in full HD) da 5-6 min con Premiere Pro in circa 2 minuti. Se avete bisogno di un laptop solido, senza troppi fronzoli e che vi garantisca prestazioni ottime questo VivoBook Pro è sicuramente una alternativa da prendere in considerazione. Vi lascio qui il link all'eShop ASUS.
XIAOMI MI NOTEBOOK AIR 13 (2018)
Lo conoscete già, uno dei pochi notebook da 13 pollici con scheda grafica dedicata e costo inferiore a 1000 euro, seppur si parli di un prodotto d'importazione. Il Mi Notebook Air 13 2018 ha leggermente migliorato il tiro con un sistema aggiornato di dissipazione e la piattaforma Intel Core di 8a Gen, restando sostanzialmente invariato all'esterno. Anzi, qualcosa è cambiato, adesso abbiamo infatti una finitura Deep Space Gray come per il fratello maggiore Mi Notebook Pro, con cui condivide quasi tutto.
Prestazioni eccellenti per la categoria, potenza di calcolo in abbondanza e ottima combo touchpad/tastiera. Dissipazione del calore migliorata ma non ancora perfetta, soprattutto perchè ho notato un avvio fin troppo frequente delle ventoline con poco carico (e GPU spenta). Peccato non sia ancora in vendita dalle nostre parti, mi piace il design minimal ed essenziale, la dotazione e la risposta immediata, meno l'autonomia (identica a prima, ma con ricarica rapida) e la mancanza dello slot SD.
Ottimo compagno di viaggio e di fiera per il peso contenuto (circa 1.3kg) e la capacità di elaborazione video, la MX150 dà la marcia in più che serve per velocizzare certe operazioni con Adobe Premiere e Photoshop.
Per acquistarlo potete rivolgervi ai soliti store d'importazione, qui il link diretto per la variante con Intel Core i7-8550U, 8GB di RAM e 256GB di storage su SSD.
SONY ALPHA 7RIII + GM 24-70MM
Da circa due mesi c'è una cosa che porto sempre con me ed è la mirrorless full frame Sony Alpha 7RIII (42.4MP), macchina eccezionale per foto e video che ho la fortuna di aver associato ad ottica G Master 24-70 mm ed apertura costante F2.8. Insieme garantiscono una qualità spaventosa in quasi tutte le condizioni, la lente è poi perfetta per le fiere con ampie inquadrature a 24 mm e zoom sui dettagli a 70 mm. L'apertura circolare a 9 lamelle garantisce un effetto di sfocatura davvero unico, ma la qualità 'pesa' e bisogna metter in conto gli 886g del solo obiettivo
l'Alpha 7RIII vanta eccellente e rapida messa a fuoco, piccolo joystick per spostare manualmente il punto di messa a fuoco e una dotazione più che completa di ghiere, modalità e funzioni. Ci sono innumerevoli cose che mi sono piaciute, un paio di mesi non bastano certo per conoscere a fondo una macchina di tale portata e per questo rinvio ai prossimi giorni per una prova più approfondita della macchina. Tra le poche al mondo ad avere anche la funzione pixel shift.
SMARTPHONE: SAMSUNG GALAXY S9+ E ASUS ZENFONE 5Z
Non potevano mancare ovviamente gli smartphone, protagonisti diretti in queste situazioni, con foto e video da scattare e condividere rapidamente tramite i canali social e non solo. Ho scelto tra i tanti il Samsung Galaxy S9+ per un semplice motivo: realizza i migliori video in altissima risoluzione e con la giusta stabilità delle immagini, oltre a garantire eccellenti foto che per giorni abbiamo condiviso nel live blog da Taipei. La possibilità di scelta tra le due fotocamere risulta poi un plus non indifferente, lo preferisco al Galaxy Note 8 per la miglior autonomia.
In aggiunta abbiamo avuto la fortuna di provare in anteprima il nuovo Asus Zenfone 5Z, modello che associa una dual-cam con ottica grandangolare sul sensore d'immagine companion e potenza da vendere grazie a Snapdragon 845. Identico a Zenfone 5, arriva a qualche mese di distanza dalla diretta concorrenza ma lo fa con un prezzo aggressivo, subito al di sotto dei 500€. L'ho sfruttato per la sua grandangolare e mi sono divertito a scattare immagini panoramiche, sono rimasto piacevolmente sorpreso anche dell'autonomia garantita.
Asus Zenfone 5Z
ComparaSamsung Galaxy S9 Plus
ComparaPURO POWER BANK 10.000MAH POWER DELIVERY
Ho provato tante power bank negli ultimi anni, ma pochissime mi hanno davvero soddisfatto nel tempo. Negli ultimi due mesi mi sono affidato ad un modello più elaborato di Puro, un modello da 10.000 mAh Power Delivery. Significa che oltre a offrire supporto a smartphone e tablet, questa batteria esterna può anche ricaricare un notebook o ultrabook tramite la porta dedicata.
Un sogno ad occhi aperti, ho provato con alcuni modelli 2-in-1 e su un MacBook Air e la ricarica funziona, purtroppo non riesce invece a supportare modelli più potenti ed esigenti come il Mi Notebook Air 2018 descritto poco sopra. Utilissimo il cavo con adattatore, è un vero salvavita considerato che la USB Type-C non è ancora così diffusa e spesso capita d'incappare nella porta microUSB (vedi il caricabatterie del Gear Sport che porto al polso) o qualche mirrorless.
Interessante il piccolo display che mostra la percentuale di carica residua, senza alcun LED approssimativo, oltre ad un comparto porte completo: 1x USB Type-C (in e out), 1x micro USB (in) e una USB 3.1 con ricarica rapida QC 3.0. Possiamo ricaricare contemporaneamente più dispositivi e l'output complessivo è di ben 18W, fino adesso è stata estremamente affidabile ed è diventata l'unica power bank che porto con me (ricarica anche la mirrorless, la luce manfrotto Lumimuse e le cuffie).
Costa 59,99 euro sul sito ufficiale, dove trovate tutte le specifiche, qualcosa in meno su altri store.
CUFFIE: BOSE QUIET COMFORT 35 II + GEAR ICON X 2018
Tante ore di aereo significa dover trovare diverse cose da fare e avere gli strumenti giusti per affrontare la trasferta, e le cuffie sono davvero fondamentali. Proprio in vista di questa trasferta ho chiesto a Bose di poter provare le Quiet Comfort 35II, modello direttamente concorrente alle Sony WH-1000XM2 provate nei mesi scorsi grazie all'ottima riduzione del rumore e comodità.
Non mi dilungherò troppo perchè voglio raccontarvi la mia esperienza con queste Bose in una recensione dedicata, ma vi anticipo che sono leggere, ben fatte e leggermente meno ingombranti da trasportare rispetto alle Sony. Suono inconfondibilmente eccellente, poco meno la compensazione del rumore esterno e le funzioni a disposizione.
Ma quando non ho voglia di indossare delle cuffie hi-fi torno sulla mia scelta di inizio anno, ovvero le Gear Icon X 2018 di Samsung, sempre pronte all'interno del loro case con batteria integrata e certamente più discrete. Manca la possibilità di associarle in wireless al sistema d'intrattenimento degli aerei (arriverà mai?), quindi si possono solo sfruttare tramite i nostri dispositivi (generalmente smartphone tramite le playlist Spotify scaricate offline)
VIDEO
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Sorgente articolo: HDblog.it https://goo.gl/AmMw5u
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