giovedì 21 giugno 2018

Recensione Leopold FC980M PD con layout 1800 | #FWC EP11 - [ad_1]

Scrivere con una tastiera Leopold è uno degli obiettivi di chi si interessa alle "meccaniche" di fascia alta. Questo marchio produce tastiere con i migliori componenti, dei veri esempi di precisione e affidabilità, per di più venduti a prezzi onesti in rapporto alla concorrenza. Fino a poco fa era difficile comprarne una: nessun tipo di attività promozionale, niente pagina social, contatto PR o sito internet per farsi un'idea. Adesso negozi come candykeys.com offrono un buon assortimento e la garanzia di una spedizione europea. Restano tastiere di cui si parla solo nei forum o nei canali di reddit, ma ha sempre più senso interessarsi ad una Leopold. Dopo le novità presentate a Computex 2018 (alcune varianti Bluetooth), spero davvero in un marketing più efficace.

Fun with Caps! è una nuova serie di HDblog.it con recensioni e prove alle migliori tastiere meccaniche in commercio. Proviamo modelli per il mercato consumer, da gaming o da ufficio, e prodotti di nicchia, da veri intenditori. Per ricevere le notifiche dei nuovi episodi è consigliato iscriversi al canale Youtube di HDblog.it. C’è anche una playlist dedicata. Buon divertimento!

La prima tastiera Leopold International su Fun With Caps è un FC980M PD con switch Cherry MX Black e colorazione nera. Fa parte delle tastiere con layout 1800, quindi più compatte delle full size ma con tastierino numerico e pad direzionale. Costa circa 130 euro, ed è disponibile in più versioni, con switch Cherry MX o Topre, con telaio bianco o nero, con keycaps scuri, chiari, grigi, blu. Vi consiglio di controllare candykeys di tanto in tanto, perché la disponibilità può cambiare di ora in ora. Anche inviare un messaggio al loro servizio clienti è una buona idea, perché potrebbe anticiparvi l'arrivo di una qualche variante non ancora inserita nel sito.

Il layout 1800: compatto, ma completo

Le tastiere meccaniche Leopold arrivano in confezioni di cartone solido, ed è sempre una buona notizia perché si garantisce protezione durante il trasporto. Dentro c'è un copritasti in plastica trasparente, c'è un telo anti-umidità, e poi ci sono gli accessori tipici della categoria: estrattore, adattatore da USB a PS2, cavo miniUSB, guida utente (in lingua asiatica) e keycaps aggiuntivi per i tasti modificatori: Fn, Windows, Caps Lock, Alt e Ctrl. Sono dei gloriosi keycaps in PBT double-shot, ma della loro qualità parleremo dopo.

Prima, meglio capire perché il layout 1800 è un'alternativa consigliata a chi cerca una tastiera più piccola del solito che sia comunque comoda per l'inserimento di numeri e per la navigazione con le frecce. Modelli come la Leopold FC980M si inspirano a tastiere storiche come la Cherry G80-1800 (è in arrivo una puntata speciale di Fun With Caps dedicata ai modelli vintage che sono riuscito a recuperare), ed inseriscono il PAD direzionale tra il tastierino numero e i modificatori di destra. Ne viene fuori una via di mezzo tra una full size e una tenkeyless: in gergo, si chiamano tastiere 90%.

Considerando il telaio da 386.66 x 145.2 x 19.5~37.7 mm, non credo sia possibile fare di meglio. Ci sono tastiere dall'approccio simile ma ancora più ristrette (CoolerMaster Masterkeys Pro M, Vortex Vibe, e molte altre) che, in un modo o nell'altro, obbligano al compromesso delle frecce direzionali in seconda battuta, alternate al tastierino numerico.

Qui ci sono 98 tasti contro i 104 tradizionali. Il formato sposta i tasti PgDn, PgUp, Ins e Del in alto, sopra il tastierino numero. Poi mette in seconda battuta (da attivare con Fn) Home, End, PrintScreen, ScreenLock e Pause/Break. Sembra complicato, ma non lo è. Guardate bene le immagini. Per recuperare spazio, l'ultima fila di tasti, e solo quella, non è standard: ha certi tasti modificatori di destra un po' più piccoli (ma non lo Shift, da 1.75u, il più usato). È composta in questo modo: 1.25u 1u 1.25 6.25u 1u 1u e 1.25u.

Scrivere con questo formato resta del tutto naturale perché i modificatori (Alt, Ctrl, Shift, Windows) sono tutti al loro posto e le frecce direzionali sono a portata di mano. Serve un po' di rodaggio per capire che il tasto Del è in alto a destra e non in corrispondenza della freccia su, ma, volendo, si può usare la combinazione Fn+. e muovere meno le mani. Come in ogni tastiera meccanica della "vecchia scuola", Leopold ha permette la programmazione dei tasti via software. C'è un DIP Switch posteriore a quattro interruttori per modificare il comportamento del tasto Windows - e altre cosette.

Avere un telaio compatto non significa solo recuperare spazio. D'accordo, su scrivanie ristrette è impensabile usare una Model F, ma il vero vantaggio è nel mantenere una postazione centrale rispetto allo schermo, con il mouse/trackball che resta immediatamente a destra o sinistra ed un'ergonomia migliore. Si raggiunge quell'effetto piacevole della scrittura su notebook, in questo caso senza troppi tasti in meno. Consiglio a tutti il layout 1800; io credo di aver trovato il formato ideale per le postazioni di casa.

Costruzione e design: un carro armato elegante

La qualità di digitazione è migliorata da un telaio solido, privo di ogni flessione, volendo sollevato da piedini con rivestimento finale in gomma morbida anti-scivolo che è possibile regolare in due altezze. È lo stesso modo di fare che abbiamo visto nelle puntate dedicate alla HHKB Pro2, o alle tastiere Varmilo e Mistel. Permette di avere una inclinazione a tre livelli senza far scivolare il fondo sul piano di appoggio; ci sono inseriti in gomma anche quando i piedini sono chiusi. Il cavo miniUSB può uscire su tre lati della tastiera grazie a degli inserti dedicati: sinistra, centro o destra.

La solidità della Leopold FC980M (e, da quel che leggo, di tutte le altre Leopold) vi farà cambiare idea sulla costruzione delle tastiere meccaniche. È un'esperienza che dovete provare per capire cosa significa toccare una struttura e ricevere una risposta uniforme da ogni centimetro del corpo. Non è una questione di materiali: ci sono tastiere con telaio in alluminio che non riescono a garantire la stessa resistenza alla pressione delle vostre mani. È più una questione da spartire tra la progettazione e un assemblaggio maniacale.

La finitura del mio modello nero (così come nel bianco e nell'edizione limitata color argento - un po' difficile da trovare) è opaca, appena porosa, anti-impronte e anti-graffio. Smontare la tastiera è semplice, perché basta togliere tre viti e far saltare sei incastri.

Le foto agli interni confermano quanto scritto sulla solidità degli esterni. Leopold FC980M PD ha switch montati sul backplate e un PCB a 4 strati pulito al punto da permettervi di dissaldare gli switch di serie; una cosa da esperti che, comunque, qua potete fare. Con lo stesso metodo si possono sostituire i LED di stato posizionati sopra il tastierino numerico; alcuni non sono soddisfatti del colore standard (blu, bianco, rosso, dipende dal modello). Vedete il tappetino assorbente installato tra il fondo e la scheda? È una delle finezze nell'assemblaggio cui vi parlavo; rende la tastiera più silenziosa.

Doubleshot PBT su PBT e switch retooled

Assemblaggio che prevede l'installazione di keycaps PBT doubleshot spessi 1.5 mm, la cui particolarità è il PBT usato anche per l'inserto interno, il doubleshot appunto, quello che produce la lettera risultante. Questa caratteristica è presente solo nei modelli chiamati Leopold PD (e nei prossimi Leopold PS, appena presentati a Computex 2018, nei quali si aggiungeranno legende stampate con la tecnica della sublimazione - dye sublimation) usciti circa un anno fa.

Il PBT (Polibutilentereftalato) resiste fino a 150°C, è immune ai solventi e non diventa "lucido" in breve tempo come le soluzioni basate su ABS. Usarlo anche per il doubleshot produce legende che non perdono la piacevolezza del nuovo e che sono esattamente integrate con il materiale principale del tasto. Le foto di questa parte della recensione dovrebbero rendere l'idea.

I keycaps di Leopold erano già famosi per la loro qualità prima del doppio doubleshot; con questo miglioramento vengono considerati tra i migliori della categoria, probabilmente i migliori tra quelli inseriti di serie, a maggior ragione quando si pensa che le tastiere di questa azienda restano nella fascia dei 130/150 euro o dollari. Rispetto ai keycaps di Varmilo, hanno un trattamento meno granuloso, meno ruvido; rispetto ai keycaps di Vortex, hanno una stampa più uniforme e di qualità migliore. Ho citato due esempi di keycaps di qualità senza chiamare in causa quei copritasti che, da soli, costano più delle stesse tastiere.

Ultima nota è per il profilo dei keycaps: è un Leopold Step Sculpture 2 (SS2), molto simile al profilo Cherry ma più basso di quello OEM. È un'esclusiva progettata appositamente per le tastiere di questo marchio.

Il profilo dei tasti incide nella comodità di digitazione ma è influenzato dall'altezza del telaio e dalla presenza di un poggiapolsi. La qualità risultante dipende dalla buona progettazione (o scelta) di queste parti della tastiera. Ci sono profili "alti" come i DSA, e profili più bassi, non scolpiti e quasi piatti. Il profilo Step Sculpture 2 usato da Leopold ha file di tasti con altezze differenti e questo fa sì che si possano riconoscere al tatto; non è tanto curvo verso di noi ma viene considerato basso. Profili più piatti sono più veloci perché le dita arrivano prima ai tasti più distanti, ma possono essere meno ergonomici perché non assecondano il movimento delle mani.

È una finezza di cui tener conto dopo aver preso confidenza con questi prodotti - proprio come un esperto appassionato di automobili non sceglierebbe "a caso" l'altezza della leva del cambio o la forma dei pedali nel suo ultimo acquisto. Se volete approfondire, potete partire da qui.

Negli ultimi due anni Leopold ha cambiato il tipo di stabilizzatori usati. I tasti più lunghi hanno delle versioni modificate degli stabilizzatori Cherry; in gergo, vengono chiamati "clipped stabilizer". Leopold fa in fabbrica quello che certi appassionati fanno dopo aver comprato una tastiera con stabilizzatori Cherry standard: taglia la base in plastica dell'aggancio in modo da renderla più salda alla parte in ferro dello stabilizzatore. In parole più semplici, li rende meno rumorosi.

Questo evita il "rattling", ovvero quel suono brutto suono metallico che viene fuori quando si premono stabilizzatori non perfettamente allineati o con parte in ferro un po' ballerina. Anche questa è una finezza da esperti ma sono proprio questi i dettagli più influenti per l'esperienza utente.Gli stabilizzatori modificati della Leopold FC980M rendono più omogenea la pressione del tasto.

Come ho cercato di spiegare più volte nei video di Fun With Caps, il materiale e lo spessore dei keycaps cambiano il suono prodotto da ogni pressione. Per la mia Leopold FC980M PD ho scelto gli switch Cherry MX Black. E c'è un motivo: il retooled. Con questo termine si intende l'aggiornamento costruttivo applicato da Cherry nelle ultime produzioni dei suoi switch MX. Non è una nomenclatura ufficiale ma un modo di dire, uno slang quasi, nato dalla comunità. Significa, letteralmente, ricostruzione.

Gli switch Cherry MX retooled, non importa di quale colore tipologia, sono più fluidi, più scorrevoli, dei precedenti. I Black della mia Leopold FC980M PD vanno giù con più eleganza rispetto ai Black di qualche anno fa. Ho altre tastiere con MX Black a casa (una Durgod Taurus K310 di cui parlerò a breve e una vecchia Wyse con MX Black Vintage, sui quali torneremo in una puntata speciale) e la differenza con questi è evidente. Soprattutto perché migliora la loro resa. Restano i Black di sempre ma hanno meno attrito, sono più morbidi. Sapevo di apprezzare questa tipologia ma questa nuova variante retooled è, adesso, la mia preferita. Curioso di provare i Red ricostruiti, perché dovrebbero avvicinarsi alla fluidità dei Gateron - per citare gli switch più noti, senza entrare troppo negli esemplari di nicchia.

La scelta degli switch giusti è una questione molto personale. A chi ha un bel budget e vuole qualcosa di più esclusivo, segnalo la variante Leopold FC980C con switch Topre. Il suo prezzo raddoppia per via delle tasse giapponesi, delle licenze Topre, dei controlli qualità che devono per forza essere fatti in Giappone (anche se il prodotto viene realizzato in altri paesi) ma può valerne la pena. Anche perché resta un prodotto che mantiene il suo valore: potrete rivenderlo in pochi minuti.

Considerazioni finali

Leopold FC980M PD è la tastiera meccanica più equilibrata e la più raccomandabile provata fino ad oggi su Fun With Caps. Scriverei "la migliore" se non fosse una definizione sbagliata per una periferica che deve assecondare i gusti e le necessità dell'utente (e la personalizzazione è uno dei vanti delle meccaniche di qualità).

Questa Leopold ha ogni cosa in ordine, e un prezzo di vendita onesto. La solidità costruttiva e la piacevolezza di digitazione sui keycaps sono ai livelli migliori della categoria, ed è importante notare come siano ottenuti senza materiali costosi (come l'alluminio) o design stravaganti. È una tastiera elegante e sobria, facile da smontare e quindi adatta sia alla manutenzione sia alla modifica, alla quale aggiungerei soltanto una illuminazione "leggera ed essenziale" opzionale.

Il layout 1800 mi è sembrato la soluzione ideale per molti utenti (dai programmatori agli scrittori, fino a chi fa un po' di tutto) tanto da farmi percepire, adesso, le tastiere full size come sovrabbondanti. Leopold produce anche dei modelli con 68/69 tasti (compatte quindi adatte alla portabilità e, comunque, con PAD direzionale integrato - vedi la FC660) e saranno proprio queste tastiere il mio prossimo obiettivo. Consiglio a Leopold un marketing migliore, dei portavoce capaci di comunicare in inglese (aggiornare il sito internazionale una volta l'anno non basta), e una diffusione più ampia sul mercato globale. Fa prodotti di cui ci si innamora, ed è un peccato lasciarli un segreto della comunità. Leopold FC980M PD è in vendita su candykeys.com. Consiglio a tutti di provarne una.



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Sorgente articolo: HDblog.it https://goo.gl/sqk9St

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