domenica 30 settembre 2018

Possessori di Mate 10 Pro preparatevi: arriva ufficialmente Android Pie, provatelo subito se avete il... - [ad_1]

Vincenzo Ronca

Vi riportiamo un’ottima notizia rivolta ai possessori di Huawei Mate 10 Pro che si riferisce al rilascio ufficiale di Android Pie 9.0. La notizia era in qualche modo già nell’aria, dopo aver appreso dei test sull’ultima versione del robottino verde condotti dall’azienda cinese ed oggi sembra partito il rilascio pubblico in Europa.

La nuova versione software integra la EMUI 9.0, per la precisione 9.0.0.108, e sarebbe in fase di rilascio ai Mate 10 Pro europei (modelli BLA-L09 e BLA-L29) in queste ore. Le novità che porta in dote questo aggiornamento sono molteplici: la nuova interfaccia per i quick setting, nuovo design per lo slider dei volumi, nuove ottimizzazioni per la batteria supportate dall’intelligenza artificiale, miglioramento alla luminosità adattiva ed supporto alla selezione manuale dei temi.

LEGGI ANCHE: tutte le novità di Android Pie

I piatti più forti di questo aggiornamento sarebbero Digital Wellbeing appena presentato da Google, il nuovo sistema di navigazione basato sulle gesture e ulteriori miglioramenti alla GPU Turbo 2.0.

Come già detto, il major update sarebbe in fase di distribuzione a tutti gli utenti che hanno installato l’ultima versione software rilasciata ma se non voleste aspettare c’è un modo per provare subito Android Pie sul vostro Mate 10 Pro. La procedura implica aver già sbloccato il bootloader del device, cosa ormai non più praticabile. Potete reperire tutti i file e le informazioni necessari a questo indirizzo.

Via: Get Droid Tips


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Sorgente articolo: AndroidWorld https://goo.gl/Jhab7R
Best Buy vende accidentalmente il nuovo ed inedito Google Chromecast - [ad_1]

Pare che le sorprese che Google ci stesse tenendo nascoste non riguardassero unicamente i suoi Google Pixel 3 e Pixel 3 XL. Un asso nella manica del tutto inatteso era proprio questo Google Chromecast, protagonista di una vicenda che definirla goffa sarebbe considerato un eufemismo.

Google Chromecast sugli scaffali di un Best Buy

Il protagonista della vicenda è un utente di reddit, chiamato GroveStreetHomie, che ha prontamente documentato l’accadimento sul suddetto sito, generando un più che lecito interesse generale. Il ragazzo ha pubblicato una foto che mostra i due modelli di Chromecast a confronto e successivamente ha descritto i dettagli della vicenda:

“Sono andato subito al Best Buy per comprare un Chromecast per la mia nuova TV, ed ho subito notato un design ed una confezione differente. Ho pensato si trattasse solamente di un nuovo design dopo quello del Chromecast Ultra. Appena arrivato alla cassa, il cassiere non poteva passare il codice poiché l’oggetto non era riconosciuto dal sistema in quanto la data di rilascio era fissata per il 9 ottobre (lo stesso giorno dell’evento Google), ma immagino che l’abbiano tirato fuori troppo presto. Tuttavia, dal momento che avevo ormai l’oggetto nelle mie mani ed aveva lo stesso prezzo del precedente modello, me lo hanno fatto acquistare ugualmente.”

Come possiamo osservare nell’immagine scattata dall’utente, le due generazioni di Chromecast sono poste l’una accanto all’altra. Salta subito all’occhio come la nuova generazione presenti una superficie opaca, simile al metallo, con una piccola “G” al centro della scocca (che si pone in continuità con il design dei nuovi Pixel), a differenza della plastica lucida con il logo di Chrome della vecchia generazione. Il protagonista della vicenda dichiara inoltre che il nuovo dispositivo è leggermente più spesso rispetto al precedente.

A parte questi dettagli estetici non siamo in grado di avere dettagliate informazioni tecniche riguardanti le caratteristiche del nuovo Chromecast. Ciò a causa dell‘impossibilità da parte dell’utente di collegare il proprio Chromecast al dispositivo e farlo funzionare. Pare infatti che l’applicazione Google Home, necessaria per il corretto funzionamento del device, richiedesse obbligatoriamente l’aggiornamento del prodotto.

Bisognerà perciò aspettare ugualmente il 9 ottobre per conoscere con certezza i dettagli di questo nuovo Google Chromecast e scoprire se si tratti effettivamente del modello certificato dall’FCC lo scorso mese che dovrebbe montare un modulo Bluetooth ed un Wi-Fi migliorato.

 



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National Geographic +, il nuovo servizio su Sky On Demand dal primo ottobre - [ad_1]

National Geographic + è il nuovo servizio disponibile su Sky On Demand a partire dal primo ottobre 2018. Gli utenti potranno accedere ad un catalogo composto dalle migliori produzioni targate National Geographic. Saranno presenti documentari e serie che trattano temi di attualità. Non mancheranno inoltre le produzioni realizzate da National Geographic come "Riina, le verità nascoste". Tra gli altri titoli disponibili vi saranno "Marte", la serie prodotta da Ron Howard e documentari come "Regno Selvaggio".

L'offerta sarà composta inizialmente da oltre 500 episodi che cresceranno fino a circa 800 nel corso dell'anno, arricchendosi anche con titoli a risoluzione Ultra HD. Il servizio sarà diviso in categorie e temi come "Spazio", "Ingegneria", "Motori", "Regno Animale" ed "Esplorazione", in modo da semplificare la navigazione all'interno del mondo di National Geographic.



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Hangouts per Android prepara il suo "Segna come letto", Hangouts per Chrome si prepara a scomparire (foto) - [ad_1]

Vincenzo Ronca -

Google ha introdotto novità dalla natura opposta per le versioni di Hangouts dedicate alla piattaforma Android e Chrome. Infatti, l’app per Android ha ricevuto un nuovo aggiornamento che suggerisce una buona novità in arrivo, mentre la relativa app per Chrome si appresta al capolinea.

Hangouts per Android ha ricevuto un nuovo aggiornamento, grazie alla quale giunge alla versione 27 ed ottiene le icone adattive (esempio in galleria). Inoltre, il teardown dell’ultimo apk rilasciato ha evidenziato che il team di sviluppo sta lavorando all’integrazione della funzionalità “Segna come letto“, già integrata su Android Messaggi e WhatsApp.

LEGGI ANCHE: Acer Chromebook Tab 10, la recensione

Ci sono novità anche per Hangouts per Chrome, ma negative: l’app sta per chiudere definitivamente i battenti, sebbene non sia stato specificato una precisa data di chiusura. La notizia giunge direttamente da Google, che sta avvisando gli utenti che la utilizzano a migrare verso l’estensione Hangouts per Chrome (seconda immagine in galleria). Per la verità, l’app per Chrome e la relativa estensione sono molto simili tra loro (confronto in galleria) e difficilmente vi accorgerete della differenza.

L’aggiornamento per l’app Android di Hangouts è in fase di rilascio automatico mediante il Play Store, per il quale vi lasciamo il relativo badge di download e, se preferite, il link per scaricare ed installare manualmente l’ultima versione rilasciata qui sotto.

Hangouts 27.0.214065674 | Download | APKMirror

Via: Android Police (1), (2)Fonte: Google


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iPhone: controllo parentale e genitori

iPhone: controllo parentale e genitori - [ad_1]

Avete regalato un nuovo dispositivo iOS a vostro figlio, ma non volete che utilizzi determinate app o funzioni? Per bloccare o limitare l’utilizzo di app o funzioni su iPhone, iPad e iPod Touch, potete utilizzare le restrizioni integrate. Questa funzionalità è nota anche come controllo parentale e vi permette di tenere sotto controllo lo smartphone di vostro figlio.

Volete sapere come utilizzare il controllo parentale di iPhone, iPad e iPod Touch? Allora mettetevi comodi e consultate la nostra semplice e pratica guida dedicata.

Indice

Attivare i controlli parentali

Prima di passare all’azione, è necessario attivare l’opzione che vi consenta di attivare le restrizioni per app e funzionalità. Per attivare i controlli parentali, basterà seguire i seguenti passaggi:

  1. Aprite le Impostazioni;
  2. Selezionate la voce Generali;
  3. Selezionate la voce Restrizioni;
  4. Nella nuova schermata selezionate l’opzione Abilita restrizioni.

Fatto questo, dovrete creare un codice che vi permetterà di abilitare o disattivare le restrizioni desiderate.

Consentire l’uso di funzioni o app integrate

Volete impedire che vostro figlio scatti una foto con l’app Fotocamera? Oppure non volete che utilizzi Safari per visitare i vari siti web? Per impedire questo tipo di operazioni, è necessario sfruttare le restrizioni di Apple. Le app e le funzioni che inserirete nelle restrizioni non verranno eliminate, bensì verranno nascoste nella schermata Home.

Potete disattivare le app e le funzioni direttamente dalla sezione Restrizioni. I contenuti che potete bloccare sono:

Inoltre, Apple vi consente anche di impedire di effettuare acquisti in-app o di installare e disinstallare le applicazioni di terze parti. Per impedire l’utilizzo di una determinata funzione, basterà impostare su Off il relativo toggle posto accanto al nome dell’app o della funzionalità.

Impedire l’accesso a contenuti espliciti

Non volete che vostro figlio guardi film o ascolti musica con contenuti espliciti? Fortunatamente, Apple vi consente di bloccare questo tipo di contenuti con determinate valutazioni. Sono proprio queste valutazioni che vi permettono di filtrare la visione dei contenuti di vostro figlio. Ad esempio è possibile impostare un limite di età per l’utilizzo delle app o per la visione di programmi TV.

All’interno della sezione Contenuti, potete attivare o disattivare le seguenti funzioni:

Non dovrete far altro che selezionare la voce desiderata e attivare o disattivare l’accesso a determinati contenuti.

Impedire l’accesso ai siti web

Il sistema operativo per mobile di Apple è in grado di filtrare automaticamente il contenuto dei siti web. In questo modo potrete impedire a vostro figlio l’accesso a determinati siti web. Inoltre, potete decidere di inserire un sito all’interno della lista dei siti consentiti.

  1. Aprite le Impostazioni;
  2. Selezionate la voce Generali;
  3. Selezionate la voce Restrizioni;
  4. Inserite il codice creato in precedenza;
  5. Scorrete in basso e selezionate la voce Siti web.

Nella nuova schermata, potete decidere di selezionare una delle seguenti opzioni:

Se decidete di utilizzare l’opzione Solo siti web specifici, potete selezionare la voce Aggiungi un sito web per inserire un determinato sito all’interno della lista dei contenuti consentiti.

Consentire modifiche alle impostazioni della privacy

Le impostazioni della privacy vi consentono di controllare quali applicazioni hanno accesso alle informazioni o alle caratteristiche hardware del dispositivo. Ad esempio, potete consentire a una determinata applicazione di richiedere l’accesso alla fotocamera o ai servizi di localizzazione del dispositivo.

Le restrizioni che è possibile applicare sono le seguenti:

Consentire modifiche ad altre funzioni

Non volete che vostro figlio modifichi i dati dell’account o le impostazioni della rete cellulare? Oltre alle impostazioni della privacy, è possibile impedire la modifica di altre impostazioni. Per accedere a questa funzionalità, dovrete recarvi nella sezione Restrizioni delle impostazioni del dispositivo. Scorrendo in basso potrete visualizzare e modificare le seguenti opzioni:

Non dovrete far altro che selezionare la voce interessata e decidere se consentire o non consentire la modifica della funzionalità scelta.

Altre guide interessanti

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iPhone XS ed XS Max e problemi di ricarica a display spento | Nostra prova VIDEO - [ad_1]

Stando a quanto segnalato da diversi utenti nel forum di supporto di Apple, i loro iPhone XS ed iPhone XS Max non riuscirebbero a ricaricarsi quando viene collegato il cavo Lightning quando lo schermo è spento.

Il problema è stato evidenziato in un video di UnboxTherapy che ha replicato il problema su diversi modelli di iPhone XS che, nonostante abbiano il cavo collegato correttamente si iniziano a ricaricare solo quando lo schermo viene riattivato. In alcuni casi, l'iPhone smette anche di rispondere al tocco del display ed alla pressione dei tasti.

Le segnalazioni, tuttavia, non arrivano solo da possessori di iPhone XS ma anche di iPhone delle precedenti generazioni aggiornati ad iOS 12, cosa che lascerebbe pensare più ad un eventuale problema arrivato con la nuova release della piattaforma operativa di Apple. Si era anche ipotizzato che il problema potesse nascere dalla modalità di restrizione USB che, per motivi di sicurezza, impedisce l'uso di nuovi accessori connessi fino allo sblocco del device. Anche disattivando questa modalità sarebbe stato comunque riscontrato il problema.

Al momento, non ci sono risposte ufficiali da parte di Apple. Voi avete riscontrato questo problema sui vostri iPhone ed iPad aggiornati ad iOS 12? Fatecelo sapere nei commenti.

Domenica scorsa, a 3 giorni dal lancio di iPhone XS, ho avuto il primo problema a cui però non ho dato peso (Niccolò). Andando a dormire la sera ho messo in carica iPhone XS Max per poi trovarlo non caricato al mattino successivo. In quell'occasione detti la colpa ad un mio errore, all'aver messo male il cavetto o la spina. Inoltre avevo usato un cavo non originale e quindi la cosa mi mi preoccupò molto.

Il secondo caso mi è capitato ieri sera, esattamente nelle stesso identico modo ma questa volta con un campanello di allarme: il #chargegate ormai virale. Dunque questa mattina mi sono messo a fare una serie di prove e, oltre a replicare in video il problema, ho cercato di capire se ci fosse un motivo hardware e non software.

Se vedete il video, non sono riuscito a limitare il problema al verso di inserimento del connettore. Inoltre ho avuto il dubbio che toccando il connettore con le dita, si potesse creare un qualche problema, magari una sorta di autoportezione avendo le mani leggermente sudate. Ho provato e riprovato toccandolo ma carica o non carica sempre in modo sporadico.

Dunque la conclusione attuale è che il problema non dovrebbe essere hardware ma software e quindi, risolvibile facilmente. Inoltre anche utenti iPhone 8 lo hanno notato e quindi è probabilmente iOS 12 in questa "prima" versione.

(aggiornamento del 30 settembre 2018, ore 11:06)



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TIM Young Senza Limiti Asphalt9 Edition: 10+5 GB, chat e streaming musicale illimitati e non solo a 10€ al... - [ad_1]

Vincenzo Ronca

TIM ha annunciato una nuova offerta dedicata ai giovani clienti appassionati del popolare gioco per dispositivi mobili Asphalt 9 Legends, che offre alcuni interessanti bonus durante il primo anno di permanenza.

L’offerta si chiama TIM Young Senza Limiti Asphalt9 Edition, prevede una tariffa mensile di 10€ ed offre:

  • 10 GB di traffico dati fino alla velocità del 4G (per il primo anno si può arrivare a 15 GB)
  • Servizi di chat e streming musicale illimitati, senza consumare traffico dati
  • TIM Music Platinum gratis per tutto il 2018
  • 5€ di crediti a settimana da usare nel gioco Asphalt 9 Legends

LEGGI ANCHE: le migliori offerte TIM

Durante il primo anno di permanenza in TIM con questa offerta, i clienti potranno ottenere 5 GB extra di traffico dati al mese in omaggio accedendo a questa pagina ed inserendo il proprio numero telefonico. Una volta recuperato il coupon generato, ci si dovrà recare in un centro autorizzato TIM per attivare i 5 GB extra.

Per ricevere i 5€ di crediti sul gioco Asphalt 9 Legends, i clienti dovranno accedere al gioco mediante il dispositivo nel quale è attiva la SIM con questa offerta e conseguire almeno 10 bandiere giocando. I crediti successivi verranno erogati settimanalmente effettuando almeno un accesso al gioco.

Per ulteriori informazioni sulle condizioni ed attivazione dell’offerta, vi suggeriamo di recarvi in un centro autorizzato TIM o di consultare il sito ufficiale.

Via: Mondomobileweb


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Sorgente articolo: AndroidWorld https://goo.gl/RT454v
Ecco il nuovo spot iPhone XS Max "Tutto ci che ami appena diventato pi grande" - [ad_1]

Durante la scorsa giornata, Apple ha caricato un nuovo video pubblicitario nella sua pagina Youtube ufficiale. Una clip di 60 secondi che mira ad esaltare le caratteristiche dei nuovi iPhone XS e XS Max, con particolare occhio all'aumento di diagonale della versione top gamma XS Max da 6.5 pollici. Ricordiamo invece che, il modello base iPhone XS di seconda generazione si caratterizza per un display Super Retina da 5.8 pollici, ossia presenta le stesse dimensioni del modello precedente

Il video gode di un taglio decisamente ironico, non vengono menzionate caratteristiche specifiche, si parla solamente di estetica e dimensioni. Si intitola "Grouth Spurt" e dura poco più di un minuto, ve lo proponiamo a seguire.

Per coloro che se le fossero perse, a seguire la recensione di iPhone XS Max ed alcune tra le più recenti news pubblicate sui nuovi terminali.

(aggiornamento del 30 settembre 2018, ore 04:41)



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Le nuove offerte di 1Mobile: si arriva fino a minuti illimitati e 50 GB (con bonus dal terzo mese) a 9,90€... - [ad_1]

Vincenzo Ronca

L’operatore virtuale 1Mobile ha annunciato importanti novità per le sue offerte mobile, presentandone una nuova e confermando quelle già esistenti. Il denominatore comune per tutte le proposte è il supporto della rete 4G Vodafone alla velocità di navigazione, cosa non comune per un operatore virtuale.

La nuova offerta presentata da 1Mobile si chiama Special Plus Limited Edition 50 GB che prevede minuti illimitati di chiamate verso tutti i numeri nazionali e 50 GB di traffico dati sotto rete Vodafone fino alla velocità del 4G al prezzo di 9,90€ al mese. Inoltre, dal terzo mese dall’adesione in poi è previsto un bonus di 5 GB di traffico dati e 50 SMS da usare sul territorio nazionale. Il costo di attivazione previsto ammonta a 5€ ed il costo d’acquisto della nuova SIM è di 10€ (con 5€ di traffico incluso).

LEGGI ANCHE: iPhone XS vs iPhone X, cosa è cambiato

Come anticipato, l’operatore ha confermato le offerte già esistenti: Large Plus Limited Edition che offre 1.000 minuti di chiamate verso tutti i numeri nazionali e 18 GB di traffico dati sotto rete Vodafone fino alla velocità del 4G al prezzo di 6,90€ al mese. Anche in questo caso è previsto un bonus di 5 GB da usare solo su territorio nazionale a partire dal terzo mese dall’adesione. Per questa offerta è previsto un costo di attivazione di 5€ ed uno d’acquisto della nuova SIM di 10€ (con 5€ di traffico incluso).

La seconda offerta ad essere confermata è 1Mobile World che prevede 500 minuti di chiamate verso i numeri nazionali, minuti illimitati verso i numeri 1Mobile, 320 minuti per i numeri internazionali e 10 GB di traffico dati al prezzo di 10€ al mese. Nessun costo di attivazione è previsto.

Tutte le informazioni riportate sono da considerarsi valide a partire dal prossimo 1 ottobre. Per ulteriori dettagli, vi rimandiamo al sito ufficiale dell’operatore virtuale.

Via: Mondomobileweb


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Google paga 9 miliardi di dollari ad Apple per rimanere il motore di ricerca predefinito - [ad_1]

Come già avevamo imparato nel corso degli anni passati, Google paga Apple per rimanere il motore di ricerca predefinito su Safari in iOS, browser sviluppato dall’azienda di Cupertino e presente in ogni iPhone, iPad e iPod.

L’analista Rod Hall, in una nota rilasciata a “Business Insider”, afferma che Google per questo 2018 avrebbe pagato ad Apple 9 miliardi di dollari. Lo stesso Hall ritiene che questa cifra nei prossimi anni continuerà a crescere e l’anno prossimo, nel 2019, quest’accordo potrebbe portare ad Apple un introito di ben 12 miliardi di dollari.

La relazione, riguardo questo accordo, tra Big G e la casa di Cupertino è noto da anni, sebbene nessuna delle due aziende lo abbia mai ammesso pubblicamente. Ciò però è dato come assodato, in quanto negli anni scorsi ci sono state prove concrete. Infatti nel 2014, trapelarono delle indiscrezioni riguardo alcuni documenti della battaglia tra Oracle e Google, in cui si parlava di un tributo pagato da Google di circa 1 miliardo di dollari; nel 2017 furono 3 i miliardi dati a Apple da Google sempre per lo stesso accordo; mentre nel 2010 furono “solamente” 100 milioni di dollari.

 

Si tratta di cifre davvero importanti, ma che per Google rappresentano un vero e proprio investimento, in quanto Apple è uno dei maggiori canali di acquisizione di traffico dati per Google. Si stima, infatti, che il 50% di tutti i suoi ricavi per la pubblicità siano generati da dispositivi iOS.



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Kobo forma leaked: arriva il 16 ottobre

Kobo forma leaked: arriva il 16 ottobre - [ad_1]

Kobo forma (la f è volutamente minuscola) è il nome del prossimo ebook reader a cui dedicheremo una recensione. Uscirà in prevendita il 16 ottobre con un prezzo di listino ancora incerto. Avrà un design simile alla linea Kindle Oasis, con pulsanti di cambio pagina sul lato e un vero e proprio lembo sporgente incaricato di migliorare la presa e l'ergonomia. Abbiamo una prima immagine ufficiale, ma nessun'altra informazione.

L'indiscrezione su Kobo forma arriva (per errore, visto che il messaggio è stato subito rimosso) dall'account twitter di Kobo Spagna. L'ebook reader era stato certificato da FCC in agosto come Kobo N782 lasciando dettagli tecnici superficiali e scontati per questa categoria: batteria da 1200 mAh, Wi-Fi e microUSB - ma niente Bluetooth. Si era pensato ad un Kobo Aura One di seconda generazione, ma evidentemente non c'è ancora un modello di grande formato nei piani di Kobo (qui il discorso di complica perché dipende parecchio dalla disponibilità di nuovi formati dei display E-Ink).

Il telaio di Kindle Oasis facilita la presa con una sola mano. Vuole imitare l'ergonomia di un libro piegato (o di una rivista piegata) e segue l'idea lanciata più volte negli anni da produttori di tablet come Lenovo e Sony. Un giroscopio interno ruota lo schermo da una parte o dall'altra per cambiare mano senza ripercussioni sull'esperienza di lettura. È un approccio naturale in tutti quei contesti dove è più comodo tenere il lettore con una mano (quando si legge in piedi, in fila alle Poste, mentre aspettiamo la metro o l'autobus) ma penalizza le situazioni in cui si vorrebbe reggere il telaio con due mani (a letto, da sdraiati).

Kobo forma potrebbe innovare dal punto di vista hardware. Negli anni, l'azienda ha anticipato tecnologie come la resistenza ai liquidi, la regolazione della temperatura del colore in aggiunta all'intensità, i formati alternativi da 5, 6.8 e 7.9 pollici. Anche l'introduzione di ebook reader touchscreen "a filo", più raffinati ed eleganti dei modelli Kindle, ha goduto degli investimenti di Kobo. Al momento Kindle Oasis 2 resta il top di gamma della categoria grazie al telaio in alluminio e al processore Dual Core. Forma non sembra eguagliare il primo aspetto, ma per una conferma bisognerà aspettare ancora qualche giorno. Ci torneremo.



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sabato 29 settembre 2018

Novità per HTC Exodus: lo smartphone con blockchain arriverà a dicembre 2018, preordini da ottobre - [ad_1]

Vincenzo Ronca

Qualche mese fa vi abbiamo parlato di HTC Exodus, candidato ad essere il primo smartphone al mondo basato su blockchain, confermato successivamente dalla stessa azienda taiwanese. Oggi ci sono novità su questo dispositivo, in particolare sulla data di lancio nel mercato mentre latitano ancora i dettagli sulle sue caratteristiche tecniche.

Stando a quanto comunicato dal capo della produzione HTC Phip Chen, le prime spedizioni di Exodus dovrebbero partire il prossimo dicembre ed i preordini durante il prossimo mese di ottobre. Al momento, l’azienda sarebbe ancora focalizzata sullo sviluppo delle funzionalità di sicurezza del dispositivo, tra le quali dovremmo trovare la TrustZone, basate sui concetti di privacy e decentralizzazione.

LEGGI ANCHE: Huawei Freebuds, la recensione

Al momento, il resto delle caratteristiche relative a questo dispositivo rimangono vaghe. Presumiamo che in tempi brevi l’azienda fornirà ulteriori dettagli in merito al device, nel frattempo vi lasciamo consultare il sito ufficiale dedicato.

Via: Android Headlines


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Sorgente articolo: AndroidWorld https://goo.gl/V5b4dR
SARI: l'intelligenza artificiale al servizio della Polizia italiana - [ad_1]

Nel recente caso di cronaca della rapina di Lanciano, la Polizia Scientifica di Brescia è riuscita ad arrestare i sospettati grazie al Sistema automatico di  riconoscimento immagini detto SARI, introdotto lo scorso anno per la Polizia Di Stato. Sostanzialmente il sistema altro non è che una IA in grado di confrontare e riconoscere volti.

Come funziona

SARI ha due modalità di funzionamento:

  • modalità Enterprise che confronta una foto con altre all’interno di un database enormemente vasto (l’ordine è di 10 milioni di immagini) e restituisce una lista di volti simili a quello cercato.
  • modalità Real Time che riconosce volti in tempo reale all’interno di flussi video e li confronta con quelli di una “watch-list” (contenente 100.000 soggetti) per poi trasmettere un alert in caso di match positivo“.

Concettualmente è molto simile a servizi per il pubblico come Google Photo, Amazon Photo o altri, ma ha accesso a database appositamente creati.

Un prodotto italiano

SARI è sviluppato dall’azienda Parsec 3.26 di Lecce e probabilmente è basato su di un loro prodotto commerciale di nome Reco – Face Recognition System che fa riferimento alla banca dati SsA del sistema AFIS, e include 16 milioni di immagini grazie anche ad altri database.

Non esente da problemi

V’è la possibilità che il sistema generi dei falsi positivi perché, sebbene risulti abbastanza performante quando si tratta di fotografie, quando va in modalità Real Time la precisione cala di molto, perciò tutto si rimanda al buon senso dell’agente che lo usa.

Inoltre qualcuno si domanda da dove provengano tutte quelle immagini e come siano state raccolte, ma per ora non c’è risposta. Esiste quindi il timore che i cittadini italiani siano stati inclusi a loro insaputa tanto che il Deputato Federico D’Incà ha chiesto chiarimenti tramite un’interrogazione parlamentare.

Privacy

Le telecamere collegate a questo sistema registrano e conservano immagini di chiunque venga inquadrato, non v’è pertanto alcuna distinzione fra un criminale ed un qualunque cittadino. Ciò apre alla solita vecchia diatriba che vede contrapposte, da una parte sicurezza e prevenzione, e dall’altra la libertà individuale. Esiste un modo per avere entrambe?



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Samsung QLED Q8DN: il QLED Full LED da 65" arriva in Italia - [ad_1]

I QLED TV Samsung serie Q8DN sono in arrivo in Italia. Il taglio da 65" è infatti comparso sul sito ufficiale italiano a poche settimane dalla pubblicazione del manuale (che di fatto ne ha preannunciato l'uscita). Sulle caratteristiche non vi sono ovviamente novità. La serie Q8DN è una versione più economica dei Q9FN (qui la nostra recensione del 65"). Da quest'ultima viene infatti ripresa la tipologia di retroilluminazione, ovvero Full LED con local dimming. La principale differenza risiede nel numero di zone indipendenti, sensibilmente inferiore rispetto ai top di gamma. Ricordiamo che tutti gli altri QLED 2018 sono dotati di retroilluminazione LED Edge.


Q8DN non è provvista di One Connect Box, il set-top box esterno che contiene tutti i connettori e gran parte dell'elettronica. La soluzione proposta è identica a quella dei Q6FN: le porte e gli ingressi sono collocati lungo una rientranza sul retro dei TV. Samsung ha comunque inserito un passa-cavi che consente di realizzare un'installazione più ordinata e pulita.

I TV sono ovviamente caratterizzati da una risoluzione Ultra HD. Le specifiche parlano di Q HDR 1500, con picchi di luminosità che raggiungono le 1.500 cd/m2 - nits. Il processore video è il Q Mastering Engine, chiamato a gestire l'elaborazione video e l'upscaling. Non manca la compatibilità con HDR nei formati HDR10, HDR10+ e HLG. Per la gestione delle immagini in movimento si fa riferimento al PQI (Picture Quality Index) 3600.


La piattaforma Smart TV è Tizen nella sua ultima incarnazione. I Q8DN offrono quindi anche l'Ambient Mode, una modalità ideata per rendere utili i TV nei momenti in cui non vengono effettivamente utilizzati. Questa novità giunta con la gamma 2018 permette di veicolare una serie di informazioni, come ad esempio le previsioni del tempo, l'ora, le notizie e anche alcune notifiche. L'Ambient Mode consente anche di visualizzare su schermo sfondi di vario tipo. Nei TV sono preinstallati alcuni modelli predefiniti che vengono applicati su schermo con ombreggiature e trasparenze applicate in modo da replicare l'effetto di un quadro su una cornice. Tramite l'app SmartThings è possibile ricreare un quadro ancora più particolare. L'utente fotografa il TV e l'ambiente circostante. I televisori elaborano l'immagine e la adattano a tutto schermo, creando l'illusione di uno sfondo che si estende senza soluzione di continuità dentro e fuori il TV.

Al momento non è disponibile il prezzo italiano e non sappiamo se il 65" sarà l'unico taglio in arrivo in Italia. Abbiamo comunque chiesto delucidazioni a Samsung e non mancheremo di aggiornarvi non appena saranno disponibili maggiori informazioni. Il listino degli altri Paesi europei è invece fissato a 3.099 Euro (naturalmente online si riescono già a spuntare sconti).



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Samsung ha regalato 50 Galaxy S9 agli abitanti di Appel in Olanda: immaginate il motivo, vero? (video) - [ad_1]

Vincenzo Ronca

Samsung non ha mai nascosto la volontà di prendersi gioco di Apple con diversi video divertenti. L’ultima sua iniziativa è leggermente differente nei modi ma simile nello scopo: sono stati regalati dei Galaxy S9 nuovi ad alcuni abitanti della città olandese di Appel.

Appel, in realtà, è una comunità di 312 abitanti, 50 dei quali hanno ricevuto un Samsung Galaxy S9 in regalo. La ragione di tutto ciò è il significato di Appel in olandese, il quale corrisponde ad Apple in inglese. Nel video riportato in fondo all’articolo potete gustarvi le reazioni degli abitanti del villaggio alla ricezione del regalo inaspettato.

LEGGI ANCHE: Samsung Galaxy S9, la recensione

Ufficialmente, la scelta di Samsung è stata guidata dalla volontà di esportare i suoi prodotti al maggior numero di persone possibile. Ufficiosamente, è l’ennesima iniziativa di marketing che punta sulla simpatia e sull’ironia.

A tal proposito vi facciamo notare che esiste il comune di Mele in Liguria: se foste uno dei 2704 abitanti della cittadina, fateci sapere se Samsung dovesse bussare alla vostra porta.

Via: SamMobile


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Sorgente articolo: AndroidWorld https://goo.gl/87QGCv
Mario Kart in Realt Virtuale debutta negli Stati Uniti ma nel "VR Zone Portal" - [ad_1]

L'esperienza in Realtà Virtuale di Mario Kart è in procinto di sbarcare negli Stati Uniti ma solo nelle "sale giochi": Nintendo e Namco Bandai, dopo il successo riscontrato in Giappone e nel Regno Unito, hanno infatti deciso di portare Mario Kart VR Arcade GP anche nella "VR Zone Portal" di Washington D.C.

I giocatori statunitensi a partire dal 1° ottobre potranno quindi indossare HTC Vive per recarsi nel Regno dei Funghi, posizionarsi sulla griglia di partenza e testare con mano la divertente esperienza di guida in Realtà Virtuale in compagnia di Mario, Luigi, Peach, Yoshi, Bowser e Wario.

Mario Kart VR è di fatto il primo gioco di Nintendo ad entrare nel mondo della Realtà Virtuale e nonostante al momento il titolo sia destinato solo alle "sale giochi" non è da escludere che in futuro l'esperienza VR del divertente racing game arcade possa debuttare anche in versione "casalinga", considerando anche le molte indiscrezioni che spesso collegano Nintendo Switch alla Realtà Virtuale.

Nel mese di agosto, ad esempio, nei menu nascosti della console ibrida era stata persino scovata una modalità VR capace di sdoppiare un'immagine sui due lati dello schermo, proprio come accade in un normale visore.



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Continuano le voci sul nuovo watch di Huawei: si chiamerebbe Huawei Watch GT o Watch X (foto) - [ad_1]

Matteo Bottin -

Giusto qualche giorno fa erano trapelate “una valanga” di informazioni riguardanti nuovi prodotti di Huawei (dateci un’occhiata, ci sono cose interessanti). Tra queste spunta un nuovo orologioda fitness” con un’autonomia niente male (14 giorni con tutte le funzioni attive). Queste voci, oggi, vengono nuovamente confermate.

Il nuovo orologio avrebbe nome in codice “Fortuna”, e sarebbe dedicato a sportivi di ogni tipo: corridori, ciclisti, nuotatori e molto altro. Il design è ovviamente lo stesso visto in precedenza, ma questo è dato dal fatto che, probabilmente, le nuove informazioni sono state estratte dalla stessa fonte dei giorni scorsi.

LEGGI ANCHE: Una valanga di informazioni su Huawei Mate 20, Mate 20 Pro e su un nuovo Watch

Infine: il nome. Secondo il leaker, l’orologio si dovrebbe chiamare Huawei Watch GT o Huawei Watch X. Non sappiamo la data di presentazione o il prezzo ipotetico di vendita, ma per lo meno le voci si stanno intensificando, il ché rende il tutto molto più concreto.

Fonte: SlashLeaks


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Certificato in Cina il Nokia 7.1: a bordo Snapdragon 710 e Android Oreo - [ad_1]

Il successore dell'ottimo Nokia 7 Plus pare essere sempre più vicino: in Cina di recente è stato certificato un nuovo smartphone, il quale dovrebbe essere in realtà il prossimo Nokia 7.1 (Plus).

Sebbene ci sia ancora un po di confusione sul nome, considerando che forse Nokia potrebbe aver deciso di non usare il suffisso Plus, la TEENA ha svelato sostanzialmente tutte le specifiche tecniche di questo nuovo prodotto HMD Global.

Rispetto al modello precedente, il Nokia 7.1 (Plus) non dovrebbe cambiare molto dal punto di vista delle dimensioni dato che dovrebbe misurare 154.8 × 75.76 × 7.97 mm, contro i 158.4 x 75.6 x 8 mm del Nokia 7 Plus, ma al tempo stesso, grazie al notch, la scocca dovrebbe ospitare uno schermo più grande da 6.18".

La fotocamera principale sarà dotata di un sensore da 13 megapixel e sarà accompagnata da una secondaria da 12 megapixel, mentre la fotocamera anteriore sarà ampiamente votata ai selfie grazie al sensore da 20 megapixel.

Il processore dovrebbe essere un Qualcomm octa-core Snapdragon S710 da 2.2Ghz accompagnato da 4Gb o 6Gb di RAM, la quale varierà a seconda del quantitativo di memoria interna disponibile (64Gb o 128Gb). La batteria sarà da 3400mAh, mentre la distribuzione Android ancora quella precedente, ovvero Oreo 8.1.

Lo smartphone dovrebbe essere presentato il prossimo 4 di Ottobre per poi essere commercializzato al prezzo di 399 euro nelle colorazioni blue, red, e silver.

(aggiornamento del 29 settembre 2018, ore 10:26)



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Facebook vi ha chiesto di rieseguire il login nelle ultime ore? Colpa di una grave vulnerabilità da poco... - [ad_1]

Edoardo Carlo Ceretti Falla che è stata utilizzata per un attacco informatico che ha colpito oltre 50 milioni di utenti, ma di cui tuttora non si conosce la reale entità in termini di dati sensibili sottratti.

Nella serata di ieri, Facebook ha comunicato pubblicamente la scoperta di una grave falla di sicurezza del proprio sito web, utilizzata da cyber criminali per violare la privacy di oltre 50 milioni di utenti, potenzialmente impossessandosi dei loro dati sensibili. Fortunatamente, il problema dovrebbe essere stato già completamente individuato e risolto, ma non si conoscono ancora le reali conseguenze dell’attacco.

Il pertugio per infliggere a Facebook una delle più gravi violazioni della sua storia è stato individuato nella funzione che consente a ciascuno utente di visualizzare un’anteprima del proprio profilo, dal punto di vista di un visitatore esterno, oppure di un utente inserito nella lista di amici, di un amico di un amico e così via. La funzione genera token che sarebbero stati utilizzati dai cyber criminali per introdursi negli account degli ignari utenti.

LEGGI ANCHE: Facebook utilizza anche a scopi pubblicitari i numeri di telefono forniti dagli utenti per il login sicuro

Dopo aver scoperto il problema, Facebook ha immediatamente operato un reset dei token degli utenti interessati, a cui se ne sono aggiunti ulteriori 40 milioni a scopo precauzionale, per un totale di 90 milioni di utenti. Se nelle ultime vi fosse stato chiesto di reinserire la vostra password per accedere a Facebook, il motivo è ora spiegato. Il colosso dei social network ha poi temporaneamente disattivato la funzione, per indagare più a fondo e assicurarsi che non ci siano altre vulnerabilità. La questione più pressante da chiarire però riguarda gli utenti: quali dati sono stati davvero sottratti? La risposta ci auguriamo che non tardi molto.

Fonte: Facebook


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Google Pixel 3 XL si mostra ancora

Google Pixel 3 XL si mostra ancora - [ad_1]

È da mesi ormai che siamo letteralmente bombardati da leaks riguardanti gli attesissimi Google Pixel 3 e Pixel 3 XL. Ancora non è chiaro se faccia tutto parte della strategia commerciale di Google o se invece si tratti effettivamente dello smartphone definitivo.

Google Pixel 3 XL nelle mani di uno YouTuber Russo

Il nuovo leak giungerebbe dalla Russia, dove uno YouTuber ha deciso di mostrarci il nuovo device mettendolo a confronto con il modello dell’anno precedente. Tutto ciò è sicuramente causa della perdita di molte unità di smartphone destinati alla vendita e finiti sfortunatamente in un circuito del mercato nero. Non è la prima volta infatti che uno YouTuber mostra il dispositivo sulla nota piattaforma video. Inoltre, nell’arco dei mesi ci sono state molte testimonianze di recensori a cui era stato proposto di comprare un Google Pixel 3 XL per addirittura 2000$.

Lo YouTuber mette a confronto diretto i due modelli che presentano le stesse medesime dimensioni con alcuni cambiamenti di design e caratteristiche.

Display

Prima fra tutte le novità ovviamente è il display, che nel nuovo modello risulta più grande, misurando alla diagonale 6,7″ rispetto ai 6″ dello precedente modello. Ovviamente però il bordo superiore è occupato da una prominente notch che si rende più che evidente.

Fotocamera

La fotocamera, anche se non ne conosciamo a pieno le specifiche, risulta più spessa e sporgente rispetto al Google Pixel 2 XL, facendo anche traballare il dispositivo se poggiato su di una superficie piana. A detta del recensore, essa avrebbe un’ottima resa, risultando anche migliore rispetto a quella presente su Samsung Galaxy S9+ e iPhone XS.

Dispositivi interni

Il recensore fa riferimento alla vibrazione del dispositivo e ci fa notare come, secondo la sua opinione, il meccanismo di vibrazione risulta molto migliorato, essendo molto simile al “Taptic engine” di Apple, se non addirittura migliore.

Non abbiamo altre notizie in merito, ma l’evento indetto da Google si avvicina sempre più, e noi siamo curiosi di scoprire se sappiamo realmente tutto in merito a questo nuovo smartphone, oppure se l’azienda Californiana ha ancora qualche asso nascosto nella manica.



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Asta 5G, offerte sfiorano i 6 miliardi di euro - [ad_1]

Prosegue la sfrenata corsa all'assegnazione delle frequenze delle reti 5G: oggi i rilanci degli operatori in gara hanno toccato un nuovo record, arrivando a sfiorare i 6 miliardi di euro. Per la precisione, l'ammontare totale delle offerte è arrivato a 5.958.562.258,00 euro, decisamente ben al di là dell'introito minimo fissato dalla Legge di Bilancio. A comunicarlo è lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico, al termine della dodicesima giornata della fase dei rilanci, che si è conclusa oggi alle ore 14.30.

All'asta, che finora ha visto 145 tornate, hanno partecipato le società Iliad Italia, Fastweb, Wind 3, Vodafone e Telecom Italia. Resta molto combattuta in particolare la gara sulla banda 3700 MHz, che ha raggiunto quota 3,754 miliardi di euro. Il Ministero ha pubblicato un prospetto riassuntivo di tutte le offerte finora presentate, con i dati aggiornati a oggi:

I giochi tuttavia, non sono ancora chiusi: la seduta dedicata ai miglioramenti competitivi si terrà alle ore 10 di lunedì 1 ottobre. Sebbene sia presto per dichiarare un vincitore, a gioirne di sicuro saranno le casse dello Stato.



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Siete pronti ad aggiornare al nuovo Wear OS? È partito ufficialmente il rilascio - [ad_1]

Vincenzo Ronca

Un paio di settimane fa vi abbiamo descritto dettagliatamente tutte le novità previste dalla nuova versione di Wear OS, il software di Google dedicato ai dispositivi indossabili che una volta chiamavamo Android Wear, ed oggi vi annunciamo il debutto del suo rilascio ufficiale.

La nuova versione di Wear OS fa riferimento alla build 2.1 ed introduce molte novità rispetto alla precedente, sia in termini grafici che in termini funzionali: potete scoprirle tutte e averne un’anteprima consultando questo articolo. L’aggiornamento di sistema sarebbe in fase di distribuzione a tutti gli smartwatch compatibili, i quali costituiscono la gran parte degli indossabili Android in commercio eccetto qualcuno.

LEGGI ANCHE: il miglior modo per dare un’occhiata a OnePlus 6T

Al momento, non è chiaro se Google stia applicando dei criteri nella distribuzione dell’aggiornamento di Wear OS. Potete verificare la disponibilità della versione 2.1 consultando la sezione “Aggiornamenti di sistema” dalle impostazioni del vostro smartwatch. Nel caso lo riceveste, non mancate di farci sapere le vostre impressioni in merito.

Via: 9to5google


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OnePlus 6T è ufficialmente in arrivo: tutto quello che c'è da sapere - [ad_1]

OnePlus 6T, stando alle innumerevoli indiscrezioni trapelate in rete, verrà presentato al pubblico il prossimo 17 ottobre, data ancora non ufficializzata dall’azienda. E’ la stessa azienda però ad alimentare l’hype, infatti qualche ora fa sul proprio profilo Twitter, ha pubblicato un breve video teaser di 5 secondi in cui svela il nome ufficiale del prossimo top di gamma dell’azienda: OnePlus 6T è in dirittura d’arrivo.

Niente sorprese, quindi, per quanto riguarda il nome, OnePlus segue la nomenclatura classica dei suoi dispositivi, dove il modello “T” introduce novità estetiche e miglioramenti vari, niente stravolgimenti, all’hardware al prodotto lanciato nell’anno precedente.

 

Nello stesso video pubblicato sui social si legge anche la frase “Unlock The Future”. Questo lascia pensare che una delle novità presenti sul nuovo smartphone sarà l’introduzione del sensore per lo sblocco tramite impronta digitale integrato sotto il display. Questa nuova funzionalità si chiamerà molto probabilmente Screen Unlock e sarà affiancata al Face Unlock, il velocissimo riconoscimento del volto presente già su OnePlus 6.

Le altre caratteristiche tecniche, anticipate da moltissimi rumors, parlano di un dispositivo con 8 GB di RAM, un processore Snapdragon 845, tagli di memoria da 64,128 e 256 Gb, assenza di jack audio da 3,5 mm e batteria da ben 3700 mAh, con il “notch” a forma di goccia sul display e di una possibile tripla fotocamera sul retro.

Non ci resta che aspettare ancora poco tempo per scoprire se i rumors saranno confermati o meno dall’ormai imminente presentazione.



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venerdì 28 settembre 2018

Blue Origin fornir i motori per i razzi ULA di prossima generazione - [ad_1]

Blue Origin, la startup spaziale fondata dal capo di Amazon Jeff Bezos, ha vinto un contratto di fornitura di propulsori per Vulcan Centaur, i razzi di prossima generazione costruiti dalla United Launch Alliance (joint venture costituita da Lockheed Martin e Boeing). I razzi, progettati con l'obiettivo di dare del filo da torcere a SpaceX di Elon Musk, dovrebbero fare i loro primi lanci nel 2020.

Tutti gli osservatori concordano nel dire che si tratti di un gran colpo per la società di Jeff Bezos: anche perché batte l'AR1 di Aerojet Rocketdyne, storica fornitrice di motori per la NASA e degli attuali razzi della ULA. Il propulsore di Blue Origin non è solo in una fase dello sviluppo più avanzata, ma dovrebbe essere anche meno costoso. Grazie a questa vittoria, Blue Origin potrà aprire un'enorme fabbrica in Alabama. Dovrebbe impiegare più o meno 400 persone.

Il dettaglio più interessante è che il motore di Blue Origin, che si chiama BE-4, sarà montato anche su razzi "heavy lift" direttamente concorrenti con gli ULA Vulcan Centaur, ovvero i New Glenn, prodotti proprio da Blue Origin. Entrambi i razzi, quando completati, avranno il difficile compito di portare a casa contratti di lancio per enti come la NASA e così via.



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Recensione Acer Chromebook Tab 10 | Chrome OS | Android | Linux - [ad_1]

Nicola Ligas

Recensione Acer Chromebook Tab 10

Acer Chromebook Tab 10 è un dispositivo insolito, e perciò curioso. Anzitutto ha Chrome OS, e già questo non lo rende troppo mainstream. Per di più è un tablet, che già di per sé (iPad a parte) è una categoria un po’ bistrattata. Non ha però una tastiera dock, quindi è vero tablet con Chrome OS, ovvero una perla ancor più rara. Uniteci il fatto che è compatibile con le app Android e, proprio da questi giorni, anche con Linux nel canale stabile. (Se non avete mai sentito parlare di Project Crostini, leggete qui.) Un vero e proprio camaleonte insomma, a patto che non travesta da tartaruga.

LEGGI ANCHE: Migliori tablet Android

Confezione

Nella confezione di Chromebook Tab 10 troverete tablet, alimentatore e manualistica. Nulla più, nulla meno. Una tastiera (Bluetooth) è la mancanza più grave, cui dovrete per forza sopperire autonomamente.

Costruzione ed Ergonomia

Acer Chromebook Tab 10 è realizzato con un corpo in plastica zigrinata azzurra, che ha anche una sua eleganza. Il peso non è però contenuto: 516 grammi alla lunga si sentono. (Sono anche meno dei 550 dichiarati però.) Anche le dimensioni non sono ridotte ai minimi termini, e le cornici attorno al display da 9,7” sono più che evidenti. Con una sola mano insomma, è praticamente impossibile stringerlo da un fianco all’altro.

In compenso segnaliamo la presenza di un apposito slot nella scocca, in cui è inserita una penna a “risonanza elettromagnetica” Wacom. È qualcosa di più di un banale pennino capacitivo, soprattutto in termini di precisione. Si potrebbe definire anche overkill su un dispositivo del genere, ma di certo male non fa.

Altre cose da evidenziare sono la porta Type-C per la ricarica ed uno slot microSD per espandere la memoria. Inoltre abbiamo due speaker sui lati corti, disposti l’uno sulla diagonale dell’altro.

Hardware

Chromebook Tab 10 è dotato di un processore Rockchip RK3399 (dual-core ARM Cortex-A72 a 2GHz + quad-core ARM Cortex-A53 a 1,5 GHz) con GPU Mali-T860MP4, 4 GB di RAM LPDDR3, 32 GB di eMMC espandibile con microSD e batteria da 34 Whr.

Dal punto di vista connettività troviamo Wi-Fi ac e Bluetooth 4.1. Abbiamo poi una porta audio ed una USB-C con supporto all’output video, che in effetti ben si sposa con una delle modalità della penna (ne parliamo sotto).

SCHEDA: Huawei MediaPad M5 10

Fotocamera

Ci sono anche due fotocamere. Quella frontale scatta a 1.600 x 1.200 pixel, ovvero 2 megapixel; quella posteriore a 2.592 x 1.944 pixel ovvero 5 megapixel. Non aspettatevi nulla di particolare da entrambe, ma se dovete fare una videochiamata almeno non rimarrete a piedi. L’interfaccia dell’app per Chrome OS è però davvero basilare, ed in pratica vi permetterà solo di scattare.

Display

Lo schermo di Acer Chromebook Tab 10 è per la precisione un 9,7” IPS a risoluzione 2048 x 1536 pixel. La luminosità massima è abbastanza buona, tanto da poterlo leggere piuttosto bene anche all’aperto. Non c’è però sensore di luminosità. Gli angoli di visione sono prossimi all’angolo piatto e la possibilità di scalare gli elementi a schermo aiuta ad averli alle giuste dimensioni. Manca un po’ di saturazione ai colori, ma nel complesso è piacevole sia per leggere che per guardare film. Peccato solo per i cornicioni, ma sono abbastanza tipici.

Esperienza d'uso

Chromebook Tab 10 non è facile da giudicare, più che altro perché non ha eguali. Paragonarlo da un tablet Android è ingiusto e soprattutto non corretto. Se volete un tablet Android, prendete un tablet Android. Occorre inoltre specificare che questo dispositivo di Acer è stato espressamente pensato per l’educazione, per le scuole. Non a caso anche sulla sua pagina ufficiale c’è lo slogan “le lezioni prendono vita”. Solo secondariamente è arrivato sul mercato consumer.

In un’ottica commerciale si tratta quindi di un device per “curiosi”, per chi voglia provare Chrome OS in un formato insolito, che trae vantaggio dall’integrazione delle app Android. Quest’ultima però non è sempre impeccabile e cristallina. Ogni tanto c’è qualche incompatibilità, ma in linea generale questo Chromebook riesce piuttosto bene a spacciarsi per un tablet Android. Le principali app funzionano tutte, da Facebook ad Instagram, passando per tutte quelle di Google. L’unica cosa è che l’app drawer tende a diventare confusionario ed affollato facilmente e ci vorrebbe qualche opzione di organizzazione in più e soprattutto qualche filtro.

Per di più, proprio in questi giorni, è arrivato il supporto Linux nel ramo stabile. In pratica è un terminale, dal quale potrete installare le app che volte tramite un semplice apt-get. In alternative, se avete direttamente scaricato un pacchetto, lo potete installare dal file manager nell’apposito spazio dedicato a Linux.

Chiamare il supporto “stabile” è però un po’ un eufemismo, e se già le app Android possono alle volte mettere alla prova il sistema, quelle Linux sono capaci di dargli il colpo di grazia. A volte ci è capitato di dover riavviare il tutto per ritornare ad avere un tablet scattante. Abbiamo però utilizzato GIMP, Chromium, Thunderbird, Emacs, Vim ed altri software, che bene o male giravano. Il problema è che il tablet esegue tutto in full screen, e le cento finestre di GIMP, tanto per dirne una, erano tutte massimizzate. A volte ci sono insomma problemi di usabilità, prima ancora che di incompatibilità. E sia chiaro che per pensare di utilizzare davvero Linux dovrete però munirvi di tastiera e mouse (Bluetooth). Intanto perché la tastiera virtuale non funziona con le app Linux, e poi perché è un sistema che non è pensato per il solo input touch.

A proposito di input, la penna Wacom ci è piaciuta molto. La potete usare per scrivere, con notevole precisione (il palm rejection è impeccabile), ed anche per evidenziare dei punti a schermo, magari durante una presentazione fatta sfruttando l’output video della porta Type-C. Può essere usata anche per catturare screenshot e modificarli al volo. Insomma, è ben implementata nel sistema e funziona a dovere.

Tornando un attimo indietro al sistema operativo, Chrome OS su tablet ancora sente un po’ la mancanza di una vera tastiera. Quella virtuale funziona, ma non bene come su Android. Ad esempio la predizione del testo funziona solo scrivendo in modalità swipe, ed in quanto ad opzioni di configurazione Gboard ne ha un’infinità in più. Ma non è certo solo un fatto di tastiera. Per esempio il fatto che le app vengano aperte solo in fullscreen può causare qualche problema (soprattutto, come abbiamo già detto, con quelle Linux). È difficile insomma far coesistere tre tipologie di applicazioni diverse in un unico contenitore. C’è in compenso lo split screen, che mediamente funziona bene, anche se non con tutte le app, ma anche lui potrebbe essere più completo. La strada tracciata è però giusta, ma al momento i Chromebook tradizionali (con tastiera fisica e mouse/touchpad) hanno una marcia in più dal punto di vista dell’immediatezza.

Autonomia

La batteria di Chromebook Tab 10 non è da primato, ma viene spremuta anche abbastanza bene. Tenendo la luminosità al 50% o anche meno e con un uso moderato, la giornata scolastica la porterete a casa, ed anche qualcosa di più. Diciamo 6-7 ore di uso misto, ma poi dipende molto da ciò che farete. Con Netflix in streaming e luminosità al 100% supererete di poco le 5 ore, tanto per darvi un altro termine di paragone.

Prezzo

Non è del tutto facile giudicare il prezzo di Acer Chromebook Tab 10. Il sito ufficiale ne consiglia l’acquisto da Monclick, dove al momento costa 335€; il prezzo di lancio dovrebbe essere di 349€. È qualcosa di più della media dei tablet Android di pari fascia, ma non bisogna dimenticare la presenza dello stylus Wacom, ed il fatto che questo non è un tablet Android. Certo è che, per adesso, è con questi ultimi che deve vedersela. Se poi nella mischia dovessimo gettare anche iPad… ma non lo faremo, proprio perché sono device profondamente differenti.

Foto

Giudizio Finale

Acer Chromebook Tab 10

Acer Chromebook Tab 10

Acer Chromebook Tab 10 è un dispositivo per studenti. E per curiosi. Gli studenti curiosi saranno a cavallo! Non è solo ironia la nostra, perché un tablet con Chrome OS è ai giorni nostri una perla rara, e come tale va trattato. Pensare di potere eseguire con relativa semplicità le app Android (con una compatibilità generalmente buona) ed anche quelle Linux (con una compatibilità ed una usabilità ben più problematiche) su un dispositivo del genere è affascinante (per il "curioso") e didattico (per lo studente). Uniteci uno schermo piacevole, uno stylus Wacom di tutto rispetto, ed avrete un tablet versatile come pochi. Ci sono però dei limiti hardware, che si fanno sentire in particolare se uniti al supporto Linux, mentre il prezzo non è letteralmente basso, ma non staremo qui a ricordarvi che tablet unico sia. Forse, in futuro, avremo più termini di paragone, ma per adesso Chromebook Tab 10 è un pioniere che merita rispetto anche solo per questo.

di Nicola Ligas
Pro
  • Chrome OS (+ Android + Linux)
  • Penna Wacom
  • Display
  • Type-C (con uscita video)
Contro
  • Prestazioni al limite per sfruttarlo a pieno
  • No tastiera/dock
  • Chrome OS (non è ancora tablet-friendly)
  • Prezzo?


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Sorgente articolo: AndroidWorld https://goo.gl/tA1w2F

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