Parola d'ordine autonomia per questa recensione del nuovo Asus Zenfone Max Pro M1, modello quasi unico nel suo genere con batteria da 5.000mAh che fa passare la paura di restare a secco prima di cena. Non è soltanto un numero impresso nella scheda tecnica, piuttosto un punto esclamativo che ben si coniuga con il resto della piattaforma hardware e afferma un momentaneo primato in questo segmento.
Si, perchè Zenfone Max Pro M1 non è l'unico smartphone Android che vanta una simile batteria, già altri hanno percorso questa strada ma con risultati altalenanti. Lenovo con il P2 (5.100mAh) ma nel 2016, ZTE con Blade A2 Plus (5.000mAh) ad inizio 2017 e Xiaomi con il più recente Mi Max 3 (5.500mAh), peccato che quest'ultimo sia difficilmente inquadrabile come uno smartphone visti i 6.9 pollici di diagonale del display e i 221g di peso. Diciamo che è più un tablet con SIM card. Ne esisteranno di certo anche altri, meno noti e con numeri ancor più impressionanti (spesso gonfiati), come per alcuni dei produttori cinesi minori.
Uno specchietto dovuto prima di cominciare a parlare davvero di questo nuovo Asus, dopo il più lungo ed estenuante Live Batteria della storia di HDblog. Non è uno smartphone perfetto ma punta con forza a sbaragliare la concorrenza diretta, lo fa con un design semplice, pulito e senza molti fronzoli.
DESIGN SEMPLICE, PIU' CARATTERE DAVANTI CHE DIETRO
Corpo in metallo e dimensioni contenute, per quanto risulti più poco più grande del fratello maggiore Zenfone 5 con cui condivide più di una cosa. Il confronto è ovviamente impari, quest'ultimo modello costa infatti 200€ di più e punta maggiormente sul lato estetico, con finiture ricercate. Zenfone Max Pro M1 non è brutto, lo definirei semplice, piacevole davanti con le sue cornici strette e più anonimo dietro, con la back cover in metallo e solo qualche elemento di discontinuità.
Il lettore d'impronte è rapido e preciso, posizionato bene in alto al centro, ai bordi estremi in alto e in basso ci sono invece due placchette di policarbonato che si mimetizzano e lasciano lavorare a dovere le antenne. Altro elemento importante la dual-cam posta nell'angolo in alto a sinistra e flash poco più sotto. Bordi stondati che rendono ancor più agevole la presa, il formato 18:9 aiuta ma siamo pur sempre davanti ad un terminale da 6 pollici.
Il peso è tutto sommato contenuto, mi sarei atteso di più quando ho letto per la prima volta "5.000mAh" e corpo in metallo, ma la realtà dei fatti è che Asus è riuscita a contenere il tutto entro i 180g e 8,45 mm di spessore. Bene.
SMARTPHONE HIGHLANDER PER I PIU' ESIGENTI
A fare la differenza, come detto, non è solo la batteria da 5.000mAh, Asus ha tolto la Zen UI per la prima volta e semplificato l'approccio a chi usa e conosce Android da tempo. Non sono mai stato un grande estimatore della personalizzazione software della casa taiwanese, seppur debba dire che siano migliorati tanto nell'ultima tornata (vedi Zenfone 5 e Zenfone 5Z) e puntato su una UI ben più leggera e meno invasiva. Su questo Max Pro M1 si gode di un'esperienza quasi stock, ovvero Android 8.1 'Pure' con pochissime applicazioni preinstallate e aspetto più familiare, immediato.
A gestire tutto il SoC Snapdragon 636 octa-core a 14nm, un chip per medio gamma che riesce a supportare tutte le task più classiche senza drenare troppa energia, soprattutto quando siamo in standby. Memoria RAM più che abbondante (4GB) e nessun compromesso per il display, un pannello di tutto rispetto con risoluzione full HD e bordi stretti.
Personalmente non sono mai riuscito a scaricare la batteria in una giornata, neppure durante la classica giornata stress che viviamo spesso insieme a voi, con decine e decine di aggiornamenti che comportano upload di foto e l'utilizzo di svariate applicazioni (gaming, netflix e maps ad esempio). Il sistema regge bene, benissimo, consuma tanto quando viene utilizzata la fotocamera ma si contiene in tutti gli altri scenari, permettendoci di lasciare a casa il powerbank.
Potremmo definirlo come uno smartphone da battaglia, dedicato per lo più a chi non vuole vivere l'ansia da ricarica e vuole uno smartphone con lunga autonomia, che sia realmente tale e non solo promessa sulla carta. Magari arrivassero tutti a un tale livello, purtroppo appena si inseriscono chip ben più potenti, doppie o triple fotocamere e altri componenti più ricercati i consumi salgono vertiginosamente. Ma quella è tutta un'altra storia.
DISPLAY FULL HD+ E CORNICI STRETTE
Il pannello integrato è un Full View da 5,99 pollici in formato 18:9 e risoluzione Full HD+, ovvero 2160 x 1080 pixel. Spesso le case produttrici risparmiano su questo componente per cercare di contenere i costi, specialmente se parliamo di un modello economico, ma questo non è il caso.
Ben 450 nits di luminosità di picco e copertura NTSC del 85%, ottimi angoli di visuale per questo IPS LCD e neri mediamente profondi, almeno per questa tecnologia. Lavora bene anche il sensore di luminosità, rapido nell'adattarsi a seconda delle diverse condizioni di luce ambientale. Si vede discretamente bene sotto luce diretta del sole, più che buono il trattamento oleofobico con poche impronte digitali impresse.
HARDWARE DA MIDRANGE: SNAPDRAGON 636 SEMPRE ATTUALE
La variante che ho in prova ha 4GB di memoria RAM e 64GB di storage interno, ma in Italia abbiamo anche quella con 3GB di RAM e 32GB di memoria a circa 50 euro in meno (per adesso la troviamo solo su Amazon). In entrambi i casi avremo a disposizione l'espansione della memoria grazie allo slot 3-in-1, capace ovvero di ospitare due SIM in dual-standby e una microSD fino a 2TB.
Durante il mio utilizzo non ho mai sforato i 2,2GB di memoria RAM effettivamente sfruttata, con il 55% circa sempre libero. Dunque non avrei molti dubbi se il mio budget fosse più contenuto e, personalmente, punterei sulla variante 3/32GB che costa ad oggi 199€, chi vuole più memoria può sempre aggiungere una microSD da pochi euro.
Due SIM che possono lavorare contemporaneamente (ma solo con una si può navigare in 4G nello stesso momento) e connettività 4G per download/upload massimi rispettivamente di 400 e 75 Mbps. Nel mio speed test con SIM Vodafone in centro a Milano (zona Città Studi) ho raggiunto in media, su tre misurazioni, i 66,7 Mbps in download e 6,3 Mbps in upload. Insomma non va in 4G+ ma sostiene comunque buone velocità, laddove la copertura lo permette.
- Sistema operativo: Android Oreo 8.1 Pure
- Display 5,99 pollici IPS LCD (2160 x 1080 pixel) e 404 ppi
- Processore: Snapdragon 636 octa-core 1.8GHz
- GPU: Adreno 509
- Memoria: 3-4GB RAM LPDDR4X / 32-64GB storage eMPC 5.1
- Fotocamera posterore: 13MP f/2.0 + 5MP
- Video: max risoluzione 4K @ 30fps / full HD a 30-60fps
- Fotocamera frontale: 8 MP, f/2.2
- Connettività: 802.11 b/g/n 2.4GHz Wi-Fi, Bluetooth 5.0, GPS, AGPS, GLONASS, BDS, MicroSD
- Dual nano-SIM / dual 4G è 4G standby / LTE Cat 13 in download (fino a 400Mbps) e Cat 5 in upload (fino a 75 Mbit/s)
- Batteria: 5.000mAh
- Dimensioni e peso: 159 x 76 x 8,45 mm / 180g
Nessuna sbavatura nell'utilizzo quotidiano, d'altronde è come avere uno Zenfone 5 con più autonomia, visto che la base hardware è la medesima. Cambiano, e quello si nota, le fotocamere, con resa certamente al di sotto del fratello più conosciuto, senza che la cosa ci sorprenda più di tanto.
Giocare è un piacere, d'altronde la GPU Adreno 509 la conosciamo già piuttosto bene e non sembrano mancare anche in questo caso le dovute ottimizzazioni software. Ho giocato con tutti i classici titoli come Asphalt 9, Modern Combat 5 ed NBA Live 2018 senza particolari sbavature e senza il compromesso di un display a bassa risoluzione (come avviene spesso con modelli più economici).
QUALCOSA PERO' MANCA E LA PORTA MICRO USB E' PREISTORIA
Non è tutto oro quello che luccica, d'altronde qualche strozzatura Asus la doveva pur mettere per tenere a distanza gli altri modelli della line-up come il già citato Zenfone 5. Partiamo dalla cosa più evidente, ovvero la porta micro USB che nella seconda metà del 2018 sa di reperto archeologico; ormai il mondo è passato alla USB Type-C, bisogna semplicemente adeguarsi e speriamo sia l'ultima volta che torniamo a parlare di questo argomento.
Si, è vero, è un modello economico, ma se acquistiamo uno smartphone oggi desideriamo tenerlo in vita almeno due anni e fra due anni la micro USB sarà preistoria, con Type-C in ogni dove (accessori, notebook, cuffie, TV). Altro punto dolente la mancanza del chip NFC, non è certo un dramma e su questa fascia capita di tenerlo fuori per contenere il prezzo finale, peccato che coincida con il lancio in Italia di Google Pay (è anche vero che l'NFC non è previsto per alcuni servizi come i pagamenti tramite QR code).
Non abbiamo il Wi-Fi di ultima generazione, quindi il classico 802.11 b/g/n single band a 2.4GHz. Audio che lascia a desiderare quando spingiamo in alto i decibel, al massimo sento l'unico speaker in basso distorcere palesemente, me
FOTO E VIDEO
Doppia fotocamera posteriore ma nessun effetto wow, in Italia arriva infatti con un sistema 13+5 Megapixel (a Taiwan lo avevamo visto in questa versione) e una frontale da 8 Megapixel. I risultati sono sufficienti, credo sia l'aggettivo più indicato visti i buoni risultati ottenuti di giorno, in condizioni di massima luminosità, e quelli invece in notturna, con dettaglio che si perde rapidamente e tanto rumore di fondo.
Partiamo dalle condizioni migliori. A dire la verità, non vedo chissà quale cambiamento rispetto ad un midrange con fotocamera singola, il cosiddetto 'bokeh' è buono e per la messa a fuoco dobbiamo stare almeno 10 cm dal soggetto. Attenzione a non abusarne, scontornare l'elemento in primo piano non è il suo massimo. Ottima la riproduzione cromatica.
Di notte le cose cambiano, si scende a mio parare poco sotto la sufficienza con il rischio di immagini mosse in caso di bassissima luminosità ambientale e colori non perfettamente riprodotti. L'apertura F2.0 non basta e i limiti rispetto alla linea Zenfone 5 si vedono tutti.
Sufficienti anche gli autoscatti, con bilanciamento del bianco che avrebbe bisogno di una registrata e discreto livello di dettaglio. C'è il riconoscimento del volto, utile per scatti più precisi e messa a fuoco più puntuale. Non aspettatevi miracoli.
Sui video pesa un bug piuttosto fastidioso che Asus sta già risolvendo, un continuo 'rimbalzo' dell'autofocus che rende le immagini difficilmente fruibili. Nessun allarme rosso e problema che - ci hanno promesso - rientrerà nelle prossime settimane con il nuovo aggiornamento, già disponibile internamente per beta user (v15.2016.1809.328 ma potrebbe cambiare una volta arrivata).
Purtroppo non l'ho ancora ricevuto sul mio terminale e mi sono quindi impegnato ad aggiornare questa recensione non appena sarà disponibile per tutti questo importante update.
CONCLUSIONI
Asus ha lavorato benissimo e condensato su questo terminale quanto di buono mostrato nell'ultimo periodo, attaccando una fascia importante che vede competere decine e decine di brand. La chiave di volta potrebbe essere l'autonomia, croce e delizia per moltissimi smartphone, spesso castrati da una durata poco soddisfacente. Ricetta dunque semplice e proposta ad un prezzo onesto a partire da 199 euro.
Esteticamente diverso da Zenfone 5, l'ho spesso tirato in ballo vista la medesima piattaforma hardware utilizzata. Sistemata la registrazione dei video sarà un best buy, lo terremo certamente d'occhio e aggiorneremo quanto prima questa recensione.
Asus Zenfone Max Pro (M1)
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VOTO 8.0*
*ci riserviamo di alzare o abbassare il voto non appena sarà disponibile la nuova versione del firmware
(aggiornamento del 22 settembre 2018, ore 18:41)
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Sorgente articolo: HDblog.it https://goo.gl/pezGzD
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