domenica 2 settembre 2018

Nuance Dragon Drive: provato a IFA 2018 il riconoscimento dello sguardo - [ad_1]

Introdotta al CES 2018 con la demo statica, l'ultima evoluzione di Dragon Drive arriva per la prima volta nel mondo reale con IFA 2018. In occasione del salone, abbiamo potuto provare il sistema in grado di riconoscere lo sguardo del pilota e capire dove questo sta guardando. Una telecamera esterna si occupa di incrociare i dati e alla nostra richiesta di informazioni, ci verrà restituita una risposta sul monumento o sull'esercizio commerciale che stiamo osservando.

La prova ha permesso ad esempio di scoprire gli orari di apertura di un negozio o un ristorante nel campo visivo, o chiedere "quanto costa il parcheggio qui" senza doversi fermare, prendere lo smartphone e controllare i prezzi online.

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L'hardware che gestisce il tutto è ancora ingombrante visto lo stadio prototipale ma, entro due anni, Nuance è sicura di poter debuttare con la versione finale: miniaturizzata, integrata nella vettura grazie alla collaborazione con gli OEM e pronta alla commercializzazione.

Ad oggi il sistema sfrutta una videocamera con infrarossi in grado di riconoscere lo sguardo dell'utente anche dietro agli occhiali da sole, la videocamera esterna e il sistema di elaborazione dati. Per la demo il database era salvato in locale ma in futuro si potrà sfruttare anche un sistema ibrido.

Locale invece il motore di elaborazione per il riconoscimento del linguaggio naturale, con la possibilità di avere sul database dell'auto (e quindi non dipendere dal segnale mobile) tutte le informazioni delle mappe di HERE, i punti di interesse di Yelp e TripAdvisor e altri ancora.

Le informazioni vengono poi visualizzate sul display dell'infotainment: tramite realtà aumentata l'edificio che stiamo guardando viene evidenziato in giallo e indicato da un tag con il nome.

Sebbene la grande novità sia l'implementazione nel mondo reale del sistema di riconoscimento dello sguardo, tutta la suite di servizi si è evoluta e oggi l'assistente vocale può contare su una serie di caratteristiche.

Just Talk è presente da tempo e mantiene attivo costantemente il riconoscimento vocale ascoltando tutto: per i paranoici, il motore di elaborazione è installato in locale, senza quindi la necessità di passare per il cloud con il rischio di inviare a terzi tutte le nostre conversazioni. Insomma, niente più pulsanti e verranno riconosciuti solo i comandi pertinenti.

La piattaforma poi lavora sfruttando riconoscimento del linguaggio vocale applicato al contesto, con l'interazione dei sensori dell'auto e del machine learning. Nelle versioni più complete, quelle destinate in un primo momento alle auto dei segmenti premium, ci sono microfoni sparsi in tutto l'abitacolo in grado di riconoscere la firma biometrica di chi parla o da dove arriva l'input. L'IA con Machine Learning consente di memorizzare comportamento e preferenze dell'utente incrociando tutto con il contesto ambientale per fornire l'informazione più corretta.

Ipotizzate poi più versioni del sistema, quella più ricca che integra i sensori per la lettura dello sguardo del pilota e una più popolare senza questa caratteristica ma comunque in grado di rispondere a domande contestuali su edifici ed esercizi commerciali negli immediati dintorni.



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Sorgente articolo: HDblog.it https://goo.gl/jpsJNM

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