Partono gli USA le sperimentazioni della tecnologia Smart Intersection di Honda, sviluppata nell'ambito di quei protocolli V2X (vehicle to everything) di cui tanto si parla quando ci si riferisce alla mobilità di domani. Grazie ad un accordo con la città di Marysville, in Ohio, Honda mette alla prova un sistema pensato per ridurre gli incidenti mortali negli incroci, una piaga che ogni anno miete il 20% delle 35.000 vittime di incidenti stradali negli USA.
Honda Smart Intersection si serve di una combinazione tra le informazioni rilevate dal software proprietario di riconoscimento degli oggetti (integrato nelle vetture), le telecamere installate in corrispondenza degli incroci e le tecnologie di comunicazione V2X: in questo modo, le vetture sono in grado di "vedere" virtualmente al di là dell'incrocio nonostante la presenza di muri ed edifici, indipendentemente dalle condizioni metereologiche.
Quattro telecamere, montate sopra i semafori, permettono di registrare un video dell'incrocio con vista a volo d'uccello, includendo veicoli e pedoni in un'area dal diametro di circa 90 metri. Il sistema di riconoscimento ostacoli di Honda compone poi queste immagini distinguendo i veicoli dagli altri elementi in movimento (pedoni, moto e veicoli d'emergenza), inviando queste informazioni agli altri veicoli connessi presenti nell'incrocio o nelle immediate vicinanze tramite un segnale DSRC (comunicazione a corto raggio).
Ogni veicolo connesso, poi, elaborerà queste informazioni e, se necessario, invierà al conducente avvisi sonori e visivi per aiutarlo ad individuare i pericoli ed evitare potenziali collisioni.
Al fine di sperimentare questa tecnologia, Honda si servirà di 200 veicoli connessi nell'ambito dei progetti Smart Columbus e 33 Smart Mobility Corridor. Quest'ultimo, che riunisce Marysville e altre amministrazioni locali sotto l'ala del Transportation Research Center dell'Ohio, pone le basi per lo sviluppo della smart mobility di domani.
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