venerdì 16 novembre 2018

Alleanza TIM-Open Fiber: i piccoli provider temono la morte della concorrenza - [ad_1]

Mentre il governo accelera sull'alleanza tra TIM e Open Fiber per la creazione di un'unica rete di banda ultralarga in fibra, i piccoli operatori - rappresentati dall'AIIP (Associazione Italiana Internet Provider) - esprimono i loro dubbi sull'operazione, definita frettolosa, che potrebbe portare alla cancellazione della concorrenza che ha fatto tanto bene alle tasche e alla qualità del servizio fruito dagli utenti.

Se infatti negli ultimi anni le tariffe sono costantemente calate, a fronte di un aumento netto delle velocità di connessione e della diffusione della banda ultralarga, l'unione tra TIM e Open Fiber potrebbe avere un impatto estremamente negativo per la concorrenza. Un estratto del comunicato condiviso da AIIP - che trovate in versione integrale in FONTE - spiega chiaramente quali sono le principali criticità rilevate in questa operazione:

L’introduzione di meccanismi di remunerazione automatica degli investimenti sulla rete (il c.d. RAB o regulatory asset base), che sembrano la novità del prossimo “DL Semplificazione”, con il prezzo imposto forzosamente a favore del “nuovo monopolista”, rischiano di minare l’efficienza e premiare invece la rendita di posizione a danno dei concorrenti e quindi degli utenti.

E’ necessario che il Governo adotti una posizione chiara e decisa per non creare un “nuovo monopolista” pubblico ed assicurare che questo soggetto sia un operatore di rete indipendente, non integrato verticalmente (cd. “wholesale-only”) e che non venda, direttamente o indirettamente, servizi passivi ed attivi ad utenti finali, consumatori o piccole, medie e grandi imprese, inclusa la PA.

Un nuovo monopolio sovvertirebbe la concorrenza nelle telecomunicazioni che ha prodotto una costante riduzione dei prezzi ed un miglioramento della qualità dei servizi, con aumenti di prezzo stabiliti per via regolamentare.

Ridurre al ruolo di meri rivenditori quegli operatori che da oltre venti anni hanno investito risorse proprie sul territorio in concorrenza, formando un ecosistema di imprese che forniscono servizi di telecomunicazioni avanzati ed innovativi, oltre a creare gravi rischi occupazionali diretti ed indotti, affosserebbe la già lenta digitalizzazione del Paese.

La vicenda è quindi molto chiara: AIIP chiede che il governo presti particolare attenzione nella creazione di quello che potrebbe facilmente diventare un nuovo monopolista, riducendo tutti gli altri operatori al ruolo di semplici rivenditori.

Al fine di evitare ciò, l'AIIP suggerisce che la gestione della nuova rete in fibra venga assegnata ad una società che non venda direttamente i propri servizi ai consumatori, ma che si limiti ad un ruolo wholesale-only, agendo quindi come un grossista nei confronti di tutti gli altri operatori, i quali potrebbero quindi accedere direttamente alla risorsa senza dover passare attraverso una compagnia in evidente conflitto di interessi.

Ora attendiamo una presa di posizione del Governo sulla vicenda.



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Sorgente articolo: HDblog.it https://goo.gl/LTnWK1

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