venerdì 2 novembre 2018

Recensione Xiaomi Redmi Note 6 Pro: la Fusione tra Pocophone F1 e Note 5 - [ad_1]

Xiaomi Redmi Note 6 Pro è una sorta di fusione tra lo Xiaomi Redmi Note 5 e il Pocophone. Uno smartphone che quindi offre ottime potenzialità ma nessuna particolare novità rispetto a quelle che siamo già abituati a vedere sulla gamma Xiaomi. Un ulteriore scelta all'interno di quello che sta diventando uno sterminato portafoglio di smartphone dall'ottimo rapporto qualità/prezzo.

Costruzione

Per design e costruzione il Note 6 Pro non differisce particolarmente dal Note 5. Per entrambi scocca posteriore in metallo con incastonata posteriormente la doppia fotocamera e il sensore d’impronte digitali.

Il sensore è sempre veloce, preciso e non sbaglia un colpo. È presente anche lo sblocco tramite riconoscimento del viso ma non è sicuro quanto l’impronta.

Sul Note 6 Pro viene utilizzata la plastica per tutto il profilo laterale, a differenza del Note 5 dove era destinato solo alle bande superiore e inferiore. Questo probabilmente per ottenere una recezione migliore. I bordi sono più arrotondati e smussati, infatti la presa in mano è più confortevole e piacevole.

Lo slot sim è ripreso sempre dal Note 5, quindi con un alloggiamento per nano sim e uno ibrido per utilizzare o una nano sim o una Micro-SD. Nel lato inferiore è ancora presente la porta di ricarica in formato Micro USB insieme al microfono e all’unico speaker mono.​


Il display ricorda quello presente sul Pocophone, stessi PPI (403) e la riproduzione dei colori è molto simile. Il pannello è un IPS LCD con risoluzione Full HD Plus (1080x2280). La qualità è molto buona con ottimi angoli di visione e luminosità abbastanza elevata che permette la visione sotto luce del sole.

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L’unico problema l’ho riscontrato nella polarizzazione del display in quanto con occhiali da sole polarizzati non lo si riesce a vedere in verticale ma solo in orizzontale (esattamente come il Poco F1).

Software

Il sistema operativo installato sullo Xiaomi Redmi Note 6 è la Miui 9.6 con cuore Android 8.1 e patch di scurezza aggiornate al primo Luglio. La Miui 10 non è ancora disponibile (al momento della recensione) e cercando sui forum non sono riuscito neanche a trovare una versione Beta, né China né Globale. Il device essendo uscito da poco tempo non ha ancora neanche una sezione dedicata nel forum Ufficiale Xiaomi. Possiamo presupporre che la Miui 10 e il forum possano arrivare a breve nei prossimi mesi.

Essendoci il notch, Xiaomi ha deciso come sul Pocophone di togliere la possibilità di visualizzare le notifiche nella statusbar. Come sul Mi 8 e sul Poco ci si riesce ad abituare a questa mancanza ma comunque è un downgrade rispetto al precedente Note 5.

Nota: su Poco F1 e Mi 8 sono arrivare in questi giorni le beta nuove che mostrano le notifiche | Link |.

Essendo da pochi giorni disponibile il Poco Launcher, ho deciso di installarlo su questo smartphone per renderlo più simile al Pocophone. Credo che questa sia la strada che Xiaomi debba seguire per il design del suo launcher: veloce, con tante personalizzazioni e supporto ad icon pack.

Per il resto la Miui 9.6 non differisce particolarmente rispetto a quella che troviamo su altri smartphone Xiaomi. Stesse app di sistema proprietarie, stesse impostazioni e supporto alle gestures a tutto schermo.

Anche su questo sistema operativo ho riscontrato alcuni lag nell’uso delle gestures. Questi sono legati esclusivamente alla versione che sto utilizzando, in quanto erano presenti anche sul Note 5 e con il passaggio alla Miui 10 sono completamente spariti.

Come su quasi tutti gli smartphone Xiaomi i DRM Widevine sono di livello L3, quindi niente Netflix in HD o FULL HD. Lo sblocco col volto e i temi sono attivabili solo impostando una regione differente dall’Italia.

Hardware

Per quanto riguarda l’hardware e la scheda tecnica, Xiaomi ha fatto un copia e incolla con il Redmi Note 5. Avremo quindi il SoC Qualcomm Snapdragon 636. CPU con nuova architettura Kyro 260 a 1.8 GHz e la GPU integrata è una Adreno 509. Il modello da noi testato ha 4GB di ram e 64 GB di storage interno.

Queste specifiche siamo abituati a conoscerle e sappiamo bene come questo sia un ottimo SoC. I consumi sono bassi, lo smartphone è sempre fluido e la GPU Adreno permette di giocare a titoli come Asphalt 9 a dettagli al massimo.

Le memorie sono eMMC e le velocità sono in linea con la fascia di prezzo. È assente l’NFC, ma bluetooth è 5.0 e il Wi-Fi è dual band con supporto alle reti 5 Ghz.

Il GPS è veloce, completo e supporta anche i satelliti europei Galileo.

  • Sistema operativo: Android Oreo 8.1 – Miui 9.6
  • Display: 6.2 pollici 2280 x 1080 LCD
  • Processore: Qualcomm Snapdragon 636 octa-core
  • GPU: Adreno 509
  • Memoria: 4GB RAM - 64GB eMMC storage
  • Fotocamere posterori: 12mpx + 5mpx (solo bokeh) - 4K/1080 video
  • Fotocamera frontale: 20mpx - Full HD video
  • Connettività: 802.11 ac Wi-Fi (2.4 e 5GHz), Bluetooth 5.0, 4G LTE, Micro-USB
  • Dual nano-SIM: SI
  • Posizionamento: GPS, A-GPS, Glonass, BeiDou, Galileo
  • Batteria: 4000 mAh
  • Dimensioni e peso: 158 x 76 x 8 mm / 181gr

Fotocamera

La forma del modulo fotografico posteriore ricorda molto quella del Note 5. Avremo quindi un sensore principale da 12 mpx con pixel da 1.4µm e una lente con apertura focale di f/1.9. Il secondario, utilizzato solo per l’effetto bokeh, è da 5 mpx con pixel da 1.12µm e una lente con apertura focale di f/2.0.

Le foto sono davvero di alto livello e mi hanno stupito particolarmente rispetto a quelle che avevo scattato con il Note 5. L’algoritmo HDR di Xiaomi è diventato sempre più intelligente e riesce a fare le differenze in qualsiasi condizione di luce senza snaturare la foto.​

In notturna le foto sono buone grazie all’aperura focale ampia. Dovremo sempre avere l’accortezza di tenere la mano ferma durante lo scatto.

Anche la fotocamera anteriore da 20 mpx viene ripresa dal Pocophone, ma viene aggiunto un secondo sensore per aiutare negli scatti con effetto sfocato. Si possono registrare video con risoluzione massima in Full HD ed è presenta la stabilizzazione elettronica. È possibile raggiungere il 4k con fotocamere di terze parti e sicuramente questa funzione arriverà con aggiornamenti futuri.

L’interfaccia della fotocamera è quella classica Miui. È presente la possibilità di scatto in manuale e in automatico vi è la funzione di riconoscimento della scena tramite intelligenza artificiale.

Conclusioni

Inizialmente avevo classificato questo smartphone come un successore del Redmi Note 5. Avevo ispezionato esclusivamente le differenze tra questi due modelli. Vedendolo invece come un ibrido tra il Note 5 e il Pocophone questo Note 6 Pro mi ha convinto maggiormente rispetto alle iniziali aspettative.

Processore dai bassi consumi unito a enorme batteria permettono di avere un’ottima durata, fotocamere del Pocophone buone rispetto al prezzo di vendita del device e software piacevole sebbene non perfetto sono gli elementi principali da tenere in considerazione in attesa della Miui 10.

Pro e Contro

Video

Xiaomi Redmi Note 6 Pro disponibile su a 171 euro.

(aggiornamento del 01 novembre 2018, ore 23:10)



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Sorgente articolo: HDblog.it https://goo.gl/P8dtpG

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